Decine di migliaia di euro di rimborsi per contributi unificati, la «tassa» per l’iscrizione a ruolo degli atti giudiziari che però non era dovuta. Eppure la Regione, per anni, ha erogato migliaia di euro al mese, quasi sempre in contanti, a un proprio avvocato interno, senza che nessuno si accorgesse di nulla. Fino a poche settimane fa.
Il nuovo caso riguarda l’Avvocatura, con la seconda inchiesta giudiziaria aperta a seguito della denuncia presentata in Procura alcune settimane fa dall’avvocato coordinatore Rossana Lanza. Ed è per questo che due dipendenti dell’Avvocatura e due addetti all’economato della giunta regionale (l’ufficio che materialmente eroga i rimborsi) risultano trasferiti: le loro postazioni di lavoro sono state sigillate per consentire l’accertamento dei fatti. L’inchiesta è condotta dai militari della Finanza.
Il problema è emerso in parallelo a una verifica amministrativa che riguardava un altro caso delicatissimo (per il quale un terzo dipendente dell’Avvocatura risulta sottoposto a procedimento disciplinare). Il legale interno finito nel mirino, nel corso degli anni avrebbe chiesto il rimborso di decine di migliaia di euro di contributi unificati (oltre 100mila euro negli ultimi 12 mesi), facendo riferimento a fascicoli inesistenti oppure non di sua competenza. L’avvocato in questione - che al momento risulta in malattia - si occupa di materie in cui il contributo unificato non è dovuto. A quanto emerso da una verifica preliminare, le sue richieste di rimborso, passate al vaglio di un funzionario amministrativo, venivano poi liquidate dall’economo molto spesso anche in contanti. Tuttavia l’esame dei giustificativi allegati alle richieste ha confermato il sospetto, in quanto si tratterebbe di copie di marche da bollo tutte identiche provenienti da altri fascicoli e forse aggiunte in un secondo momento per tentare di nascondere ciò che avveniva.
Il caso, come detto, è all’esame della Procura che ipotizza per tutti il reato di peculato. Nel frattempo i dipendenti coinvolti sono stati trasferiti in altri uffici, e alla guida della sezione amministrativa dell’Avvocatura è in arrivo un nuovo dirigente, Raffaele Landinetti, che anni fa guidava la sezione di polizia giudiziaria dei vigili urbani di Bari prima di passare al Comune di Taranto e quindi alla Regione.
Saranno le indagini a stabilire cosa sia realmente accaduto, ma al momento nulla autorizza a ipotizzare che esistesse un sistema generalizzato. I controlli messi in atto dall’avvocato coordinatore Lanza avevano già consentito di scoprire le richieste di rimborso per missioni presentate indebitamente da un altro dipendente. Un ulteriore funzionario, invece, è sotto procedimento disciplinare perché in fase di liquidazione di vecchie parcelle ad avvocati esterni avrebbe applicato tariffe molto più alte rispetto a quelle spettanti: anche qui, il problema è stato scoperto dopo una verifica dell’avvocato coordinatore a seguito dei dubbi emersi in Consiglio regionale su un debito fuori bilancio. Nel frattempo, prosegue l’altra inchiesta della Procura di Bari che riguarda i rimborsi milionari per i contributi agricoli ritenuti illegittimi: in questo caso nel mirino ci sono alcuni avvocati del libero foro.