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Autonomia differenziata, incontro tra Emiliano e Boccia: «Si fa se il Paese è messo al sicuro»

 
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Autonomia differenziata, incontro tra Emiliano e Boccia: «Si fa se il Paese è messo al sicuro»

Per Emiliano il ministro Boccia «ha saputo immediatamente impostare in maniera molto positiva una vicenda che era scappata dalle mani al precedente Governo»

Martedì 29 Ottobre 2019, 17:03

17:21

BARI - «L'autonomia differenziata si fa se mettiamo in sicurezza il Paese, attuazione del principio di sussidiarietà, inteso come modello sociale, la si fa se noi lottiamo contro le diseguaglianze. L’autonomia differenziata può essere solo la riduzione del gap tra le aree più povere e quelle più ricche». Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che oggi ha incontrato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nell’ambito degli incontri che il ministri sta avendo con tutti i presidenti di Regione per redigere la legge quadro sull'autonomia differenziata.
«Stiamo rispondendo - ha detto Boccia - al dettato della Costituzione, non solo al titolo V ma anche all’articolo 3 che mi ha guidato in questo lavoro fatto con tutti, con i presidenti delle Regioni, con i gruppi parlamentari. L’articolo 3 obbliga lo Stato a rimuovere ogni ostacolo di ordine economico e sociale e io ho la sensazione che nel passato recente questo obbligo sia stato perso per strada e invece torna ad essere la cornice entro la quale ci muoviamo».
«Per tutti i fondi pluriennali di investimento compresi nel bilancio dello Stato al netto di quelli Europei, - ha spiegato Boccia - il vincolo di priorità deve avvenire secondo la definizione dei livelli di crescita del territorio. Fatta in questo modo l’attuazione dell’autonomia differenziata tiene unito il Paese. Se questa legge quadro, che presenterò in Parlamento durante la sessione di bilancio, dovesse ottenere il sostegno del Parlamento, diventerebbe una cintura di sicurezza per tutti».

«L'autonomia differenziata non può essere quella che era stata raccontata al Paese fino a due mesi fa. Non ce l’ho con la Lega. Ieri sera ho ottenuto anche la disponibilità dell’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ho invitato a lavorare nella commissione di studio, che ho messo su perché ho bisogno di tutti i contributi tecnici». Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, portando il suo saluto alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Bari.
«Mi sono dato tempo fino a metà novembre per trasmettere il testo, che è ormai pronto. La commissione - ha spiegato Boccia - mi serve per darmi torto fino all’ultimo momento. Tutte le certezze che aveva la Lega su quel modello di autonomia non solo non le capivo, ma quando ho toccato con mano cosa c'era dentro ho scoperto che non c'era nulla, c'era solo l’idea di raccontare a una parte del Paese che bisognasse staccarsi e fosse necessario correre». «Ho immenso rispetto - ha aggiunto il ministro - per i referendum fatti in Lombardia e Veneto soprattutto, dove hanno votato più della metà dei veneti. Solo chi vive lì può capire quanta importanza abbia questo sentimento popolare. E bisogna non solo intercettarlo, ma bisogna raccontarlo con intelligenza. Quando la politica sottovaluta o peggio ancora alimenta le pulsioni, si finisce con la Brexit, con la Catalogna. Ci vuole poco per fare danni per chi rappresenta le istituzioni, poi dopo ci si pente».

«Abbiamo lavorato con un ddl collegato al Documento di economia e finanza per ipotizzare una sorta di conciliazione Stato-Regioni sulle tante leggi impugnate. Non vorrei che apparisse come una minaccia. È necessario abbassare il contenzioso presso la Corte Costituzionale delle Regioni con lo Stato». Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che oggi ha incontrato a Bari il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per discutere di Autonomia differenziata.
«L'impegno - ha spiegato Boccia - è cambiare le procedure attualmente in vigore, anticipare i tempi delle negoziazioni e delle mediazioni e, visto che ci siamo, siccome serve essere trasparenti, pubblicheremo a fine anno non solo le leggi impugnate negli anni scorsi, perché siamo arrivati a livelli non più tollerabili, oltre le 100/120 leggi impugnate l’anno che sono un costo per i cittadini, caos per le imprese, dobbiamo ridurle almeno del 50%, ma pubblicheremo ogni anno l’esito delle controversie così si capirà quali sono le Regioni più virtuose che non fanno spendere soldi in controversie ai propri contribuenti e quelle che invece sono più litigiose. Devono sapere i cittadini che le Regioni più litigiose scaricano costi sui contribuenti e sui cittadini».

«I Consigli regionali di tutta Italia potranno dire la loro ed evitare un conflitto che rischiava di dividere il Paese e di pregiudicare ulteriormente il Mezzogiorno. Un plauso al ministro Boccia per come ha impostato il lavoro e mi auguro che riceva tutta la collaborazione del caso non solo dalle Regioni ma anche dai partiti e dai due rami del Parlamento». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine dell’incontro con il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, sull'autonomia differenziata.
Per Emiliano il ministro Boccia «ha saputo immediatamente impostare in maniera molto positiva una vicenda che era scappata dalle mani al precedente Governo. La tutela del Mezzogiorno è affidata a un ministro del Sud che però ha una formazione nazionale e internazionale e che ha rimesso la questione sui binari giusti». «La Puglia - ha detto il governatore - condivide l'idea di rendere omogenee le intese che pure rimangono autonome e individuali per ciascuna Regione e però devono avere dei criteri che non ledono gli altri principi fondamentali della Costituzione. È vero che c'è un diritto ad un’autonomia rafforzata, però esistono tutti gli altri principi della Costituzione che non possono essere violati neanche dalla Costituzione stessa».

Sull'autonomia differenziata il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha annunciato che sarà «affiancato da una commissione autorevole di persone che dovranno aiutarmi a darmi torto. Non ho la verità in tasca e ho bisogno che vengano messe in discussione molte delle cose che elaboriamo. Sarà una commissione parallela alla mia attività quotidiana e la presiederò io». Lo ha spiegato il ministro durante un incontro con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
«Nei prossimi giorni renderò nota tutta la commissione, sarà un gruppo di lavoro» ha spiegato Boccia, del quale faranno parte l'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, «molti accademici, giuristi, economisti, tutti coloro che si sono occupati in questi anni dell’attuazione del Titolo V sia dal punto di vista costituzionale sia dal punto di vista finanziario».
«Tra gli accademici pugliesi - ha annunciato il ministro - ci saranno sicuramente Giancarlo Viesti e Ernesto Longobardi».A quest’ultimo la proposta del ministro è stata formalizzata oggi durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Bari. Farà parte della commissione anche il docente universitario Mario Bertolissi, «capo della delegazione trattante della Regione Veneto, che ha posizioni profondamente alternative. Sull'autonomia - ha spiegato il ministro - servono posizioni diverse altrimenti non si ha il quadro completo delle complessità».

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