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Autonomia differenziata, Boccia: «Legge quadro quasi pronta, vado avanti»

 
Redazione online

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Francesco Boccia

«La presenterò alle regioni molto presto - ha sottolineato il ministro - e vorrei portarla in parlamento alla luce del sole a mezzogiorno e non a mezzanotte, come fanno alcuni di solito»

Lunedì 28 Ottobre 2019, 20:45

TRANI - «L'autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione, quindi non è incostituzionale, certo porta vantaggi alle regioni virtuose che non sono solo al Nord e, quindi, può essere utile a tutte le regioni, anche a quelle del Sud. Dire che l’autonomia è la secessione del Nord ricco contro il Sud povero è sbagliato e mi auguro davvero che il ministro Boccia, da uomo del Sud, possa garantire l’avvio della procedura». Lo ha detto l’ex presidente della Regione Lombardia ed ex leader della Lega Nord Roberto Maroni a Trani dove ha partecipato con il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia a un incontro sul regionalismo.
I giornalisti gli hanno chiesto anche di Salvini, se abbia fatto un buon lavoro e Maroni ha risposto «certo, tranne quello che è successo in agosto che io non ho condiviso, di buttare all’aria la presenza della Lega nel governo, in Umbria ha fatto e sta facendo un buon lavoro». «Diciamo che è molto aiutato da chi sta al governo, per ora con questa manovra, poi - ha concluso - vedremo cosa succederà, ma il passaggio fondamentale sarà il 26 gennaio in Emilia Romagna, sarà il test decisivo, il D Day».

«Io sto andando avanti, sto correndo, la legge quadro è quasi pronta e la presenterò alle regioni molto presto e vorrei portarla in parlamento alla luce del sole a mezzogiorno e non a mezzanotte, come fanno alcuni di solito». Lo ha detto il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, a Trani, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se ritiene che Lombardia e Veneto possano giocare al rialzo sul tema della autonomia differenziata dopo il risultato elettorale in Umbria.
«Voglio portarla un mese prima in parlamento e vorrei che ne discutessimo - ha aggiunto Boccia - servirà a fare un’autonomia che tenga insieme il paese, che faccia la lotta alle diseguaglianze e consentirà al sud che è in difficoltà di raggiungere livelli medi, alle aree del nord che sono in difficoltà di raggiungere livelli medi e, come ho già detto quando sono stato in Veneto, Belluno e Rovigo hanno bisogno dell’intervento dello Stato come Alessandria, Novara, Vercelli, Verbania in Piemonte così come tutte le aree interne e di montagna in Lombardia, così come in Puglia Foggia ha bisogno dell’intervento dello Stato rispetto a Bari».
«L'autonomia differenziata così come si vede oggi dal confronto con Roberto Maroni - ha concluso il ministro Boccia - può tenere insieme il paese ed è la grande sfida, quindi io spero che sull'autonomia non solo correremo ma faremo quello che non è stato fatto finora»

CENTRODESTRA NON ESISTE PIU' - «A destra ci sono i nazionalisti e il centrodestra non esiste più, Berlusconi è un’appendice ormai di Salvini e Meloni; e Salvini e la Meloni hanno una idea nazionalista non solo del Paese ma anche dell’Europa, credono nei fili spinati, nei manganelli, in una Europa che deve essere sempre più marginale, noi, invece, crediamo nella centralità dell’Europa». Lo ha detto il ministro Francesco Boccia a Trani, a margine di un incontro sull'autonomia differenziata.

«In due mesi - ha aggiunto Boccia - siamo passati dalle montagne russe e dallo spread quasi a 300 al paese sotto controllo, all’Iva che non è aumentata, cambiale che aveva firmato Salvini e poi è scappato perché lui fa sempre così, fa debiti e poi scappa». «È un vizio vecchio, ce l’aveva nel partito e poi lo ha fatto, l’ha fatto anche per conto degli italiani - ha aggiunto - ricordiamole queste cose. Noi non abbiamo fatto aumentare l’Iva, abbiamo abbassato le tasse sul lavoro, e abbiamo fatto partire politiche sull'ambiente, sulla scuola e sulle famiglie. È tanto? Non lo so. È il giusto e noi non abbiamo nessuna intenzione di prestarci alla propaganda della destra, sull'Europa loro vogliono distruggerla e noi vogliamo rafforzarla».

ELEZIONI IN UMBRIA - «No, non siamo in laboratorio, non si fanno sperimentazioni in vitro, quando è nato questo Governo ci siamo tagliati volutamente i ponti alle spalle e l’abbiamo costruito per avviare una nuova alleanza sociale e chi ci credeva allora dovrà crederci ancora oggi perché io penso che mettere insieme forze politiche che hanno la stessa visione sulla società, la stessa posizione sociale, la stessa convinzione sulla centralità del lavoro, dell’ambiente e della scuola, non possano non stare insieme». Così il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, ha risposto ai giornalisti a Trani, che gli hanno chiesto se il patto PD-M5S reggerà anche dopo il risultato elettorale in Umbria. Boccia partecipa ad un incontro dal titolo 'Il regionalismo differenziato fra autonomia e solidarietà' con l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

«L'Umbria era un passaggio, tra l’altro quello più complicato - ha spiegato Boccia - lì si era chiuso un ciclo complicatissimo, drammatico sotto alcuni aspetti dal punto di vista politico che ha riguardato la fine di un ciclo della classe dirigente del Pd che ha perso un punto e mezzo rispetto alle europee». «Io esorto tutti ad andare avanti, a non aver paura - ha aggiunto Boccia - perché quando si costruisce una storia nuova, bisogna avere coraggio, quelli che guardano i sondaggi e si spaventano, non meritano nemmeno di fare politica». «Abbiamo perso una battaglia e ne vinceremo altre - ha concluso - sono convinto di questo, dobbiamo andare avanti anche perché non è la prima volta che il M5S, pur prendendo eccellenti risultati alle elezioni politiche e alle elezioni europee, poi crolla alle elezioni regionali, era già successo nella legislatura 2013/2018, tutti davano il movimento in grave difficoltà e poi sono ripartiti con le elezioni politiche. Esorto tutti, Di Maio compreso, ad avere coraggio e dobbiamo andare avanti perché il Paese ha bisogno di un fronte alternativo»

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