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ArcelorMittal, i sindacati chiedono incontro urgente con Di Maio

 
Redazione online

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Ilva, nuovo appello a Di Maio «A noi va bene il piano Mittal»

«Necessario - spiegano in una nota - per discutere di Cig e norme del Dl Crescita»

Martedì 25 Giugno 2019, 19:21

19:23

TARANTO - I sindacati metalmeccanici (Fiom, Uilm e Fim) chiedono un tavolo di monitoraggio urgente al ministro Luigi Di Maio sull'ex Ilva. «Il ricorso da parte di Arcelor Mittal alla Cig per 1.400 lavoratori, in ragione delle difficoltà congiunturali del mercato, il percorso di approvazione del dl Crescita con le norme riguardanti lo stabilimento di Taranto, reclamano la necessità di una sede e di un’occasione di verifica e di confronto fra le parti sugli impegni assunti con l’accordo di settembre 2018», così si legge nella lettera dei sindacati.

In assenza «di una celere convocazione» i sindacati fanno sapere che il consiglio di fabbrica unitario di ArcelorMittal si autoconvocherà nei prossimi giorni al Mise.
La presa di posizione viene assunta dopo l’incontro con l'azienda oggi nello stabilimento di Taranto per discutere della cassa integrazione ordinaria annunciata per 1.395 lavoratori dall’1 luglio, per 13 settimane, salvo proroghe. «Tale incontro - spiegano Fim, Fiom, Uilm e Ugl - non ha prodotto alcun avanzamento tra le parti, permangono infatti ancora tutte le perplessità sull'avvio della procedura di Cigo, soprattutto in un clima di incertezza che riguarda il futuro occupazionale, ambientale e industriale dello stabilimento di Taranto».

I sindacati, «preso atto - aggiungono - dell’indisponibilità da parte dell’azienda di sospendere la procedura di Cigo in attesa di una convocazione da parte del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico, chiedono un’immediata convocazione da parte del ministro Luigi Di Maio, garante dell’accordo sottoscritto al Mise, per avviare un confronto che possa dare risposte concrete alle tante problematiche ancora rimaste in sospeso». Ad oggi, concludono, «non ci è chiara la mission della multinazionale e condividiamo le preoccupazioni delle istituzioni locali ed ecclesiastiche sul futuro di Taranto».

LE PAROLE DEL MINISTRO LEZZI - «Si ridicolizza tutto, dalla miticoltura al piano per il turismo, dagli ulteriori 300 milioni per le Zone Economiche Speciali (Taranto lo è) al Tecnopolo, in un disperato tentativo di nascondere quello che hanno combinato negli ultimi anni». Lo scrive il ministro per il sud Barbara Lezzi sulla sua pagina Facebook.
«Ci aggiungo l’Ilva come elemento che non riguarda le lobbies del cemento ma, comunque, vede tutti uniti contro una città che non merita di convivere con una fabbrica che non deve fare altro che rispettare la legge. Invece no. Taranto ha diritto anche ad altro, ha diritto di diversificare la sua economia». 

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