Nel 2018 il sistema sanitario regionale ha messo a disposizione per ospedali e assistenza territoriale 1.636 euro per ciascun cittadino pugliese. Un dato medio che, però, nasconde una situazione a macchia di leopardo: perché brindisini e foggiani ricevono, in termini di spesa trasferita alle rispettive Asl, quasi 200 euro in più a testa rispetto a un barese o a un residente della Bat.
In questi giorni le Asl stanno mettendo a punto i bilanci consuntivi del 2018 che dovranno essere trasmessi al ministero e poi utilizzati per la chiusura definitiva dei conti (in base ai preconsuntivi, riassunti nella relazione al rendiconto della Regione predisposta dal capo del dipartimento Finanze, Lino Albanese, il sistema sanitario pugliese lo scorso anno ha chiuso in attivo per 2,1 milioni grazie a contributi straordinari per 58 milioni). L’analisi della quota capitaria è appunto inserita nei conti della Asl di Bari, che ha chiuso lo scorso anno in sostanziale pareggio (risultato netto positivo di 12mila euro su un bilancio che sfiora i 2 miliardi). E che, secondo la relazione firmata dal direttore generale Antonio Sanguedolce e dal direttore amministrativo Gianluca Capochiani, riceve molto meno di quanto dovrebbe sulla base dell’unico parametro ipotizzabile nei confini regionali: quello del numero degli abitanti.
Capita così che Bari, con una popolazione di 1.257.520 abitanti, riceva 1,925 miliardi per l’assistenza territoriale e ospedaliera: 1.531 euro per abitante. La Bat, con 391mila abitanti, è finanziata con 616 milioni di euro, mentre Brindisi che ha praticamente lo stesso numero di abitanti riceve 62 milioni di euro in più, facendo emergere plasticamente la differenza: la Regione trasferisce alla rispettiva Asl 1.719 euro per ciascun residente del Brindisino e solo 1.576 euro per quelli della Bat. Stesso discorso vale per Foggia, che con 625mila abitanti riceve poco più di un miliardo (1,079) per una quota pro-capite pari a 1.726 euro. Lecce e Taranto, invece, sono più o meno in media, con una quota pro-capite pari rispettivamente a 1.679 e 1.692 euro.
Il bilancio complessivo della sanità pugliese sfiora ormai gli 8 miliardi, mentre le disponibilità finanziarie trasferita alle Asl territoriali ammonta a circa 6,6 (il resto va a Policlinici, Irccs, farmaci, progetti speciali...). L’assegnazione dei trasferimenti effettuata dalla Regione deve tenere conto delle specificità dei territori: accade dunque, ad esempio, che Foggia - con la sua situazione disagiata - abbia bisogno di più soldi per mantenere la rete di assistenza del Gargano. Meno comprensibile è la differenza tra Brindisi e Bat, almeno se non si guarda al numero dei posti letto e alla dimensione dei due ospedali principali (il «Perrino» e il «Dimiccoli»).
L’eventuale ripartizione dei fondi sulla base del criterio della popolazione è, ovviamente, solo un esercizio scolastico. Questo perché, appunto, bisogna tenere presenti le necessità specifiche che emergono nei diversi casi. Ma, applicando la media capitaria, Bari otterrebbe 112 milioni di euro l’anno in più che verrebbero sottratti più o meno in parti uguali a Foggia e Brindisi.