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Ferrovie Sud-Est, multa da 7 mln per i ritardi: «Fiorillo evase 50 milioni di tasse»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Ferrovie Sud-Est, multa da 7 mln per i ritardi: «Fiorillo evase 50 milioni di tasse»

Dopo l'ok al concordato preventivo, nuova tegola da Finanza e Regione

Giovedì 14 Marzo 2019, 12:42

17:07

Una maximulta da 7,1 milioni di euro irrogata dalla Regione per i ritardi e le cancellazioni del 2017. E un accertamento fiscale della Finanza che, partendo dagli appalti d’oro e dalle consulenze inutili dell’epoca di Luigi Fiorillo, contesta oltre 50 milioni di tasse non pagate tra 2013 e 2016. Dopo l’ok al concordato preventivo, il salvataggio di Ferrovie Sud-Est incontra ostacoli imprevisti nonostante il gruppo Fs - a ottobre - abbia proceduto alla ricapitalizzazione iniettando altri 41 milioni di euro di capitali freschi.

La situazione emerge dalla relazione che ieri l’ad di Fse, Luigi Lenci, ha fatto recapitare ai creditori tramite i commissari giudiziali Marcello Danisi, Roberto Fabbroni e Eugenio Mangone. Ne emerge un quadro in chiaroscuro: all’incremento del 20% dei passeggeri trasportati nel 2018 (14,6 milioni, di cui 11,3 milioni su bus) rispetto all’anno precedente, e all’aumento dell 13,4% dei ricavi da biglietti e abbonamenti (saliti a 14,7 milioni) fa infatti da contraltare una qualità del servizio ancora disastrosa. La puntualità dei treni è salita dal 58,5 al 61,3%, ma resta bassissima, anche se sono state ridotte le cancellazioni azzerando quelle dei bus. Lenci parla di «criticità significative nel trasporto ferroviario» legata all’età dei convogli che in alcuni casi supera i 40 anni. L’azienda annuncia per giugno l’entrata in esercizio dei primi cinque elettrotreni, al momento non ancora consegnati, considerando poi che la linea elettrica dell’anello di Bari deve ancora essere coollaudata ed autorizzata.

Per quanto riguarda i debiti, a fronte di un passivo valutato in 297 milioni l’attuazione dei pagamenti previsti dal piano di concordato avanza con un ritardo di circa sei mesi. Al 31 dicembre risultavano pagati circa 72 milioni, in gran parte relativi a crediti prededucibili, tra cui rientra anche la Regione che chiede la restituzione delle quote di fondi europei sperperate in consulenze o in progetti affidati senza procedure di evidenza pubblica: sarà un apposito tavolo a stabilire la somma finale, ma Fse ha proposto un anticipo di 3,7 milioni. Lla società sta ora predisponendo la finanza necessaria a pagare i creditori privilegiati, mentre la gran parte dei fornitori (che pesano per 130 milioni) dovrà attendere la fine del 2020.

L’incertezza maggiore è dunque legata alle nuovi contestazioni fiscali. Nascono, come detto, da quanto accertato in sede penale: l’erario ha recuperato a tassazione, ad esempio, tutte le consulenze e gli appalti inutili che sotto la gestione Fiorillo erano stati iscritti a bilancio come costi. La Finanza ha quantificato 66 milioni di imponibili non dichiarati e 75 milioni di costi non deducibili, che comporterebbero decine di milioni di maggiori imposte oltre a interessi e sanzioni. Sud-Est potrebbe impugnare i risultati del Processo verbale di constatazione: non è detto, insomma, che le somme richieste siano poi effettivamente riconosciute. L’Agenzia delle entrate ha già notificato il primo avviso di accertamento relativo all’Irap del 2013, su cui è in corso la procedura di accertamento con adesione.
C’è poi il tema delle sanzioni, che derivano da ritardi, cancellazioni e chiusure di linee effettuate in violazione degli standard fissati nel contratto di servizio con la Regione. I 7,1 milioni di penali sono sensibilmente più alte di quanto Sud-Est aveva previsto (4,4 milioni) nel piano di concordato, ma anche rispetto a quanto (4 milioni) risulta dai calcoli effettuati dalla società: anche questa partita, insomma, potrebbe finire davanti ai giudici.

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