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Policlinico Bari, al Cup la roulette delle visite per prenotare «chissà quando»

 
Valentino Sgaramella

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Valentino Sgaramella

Policlinico, al Cup la roulette delle visite: «chissà quando»

Ore e ore di attesa e «ballottaggio» per chi ha necessità di visite o accertamenti. La replica: «questo è il sistema»

Venerdì 01 Marzo 2019, 09:11

09:55

BARI - C’è chi va via sconsolato per quell’esame diagnostico fissato per il 2022. Chi attende ore, chi perde la pazienza. Chi propone: «Ma non si potrebbe pagare direttamente in reparto? Tempi più veloci, metodo più efficace. C’è bisogno di quest’arena unica?»
Così passa la mattina nel Centro unico delle prenotazioni del Policlinico. Agli sportelli si avvicendano decine di pazienti, in fila con il proprio biglietto e il numero corrispondente al proprio turno. C’è chi insiste, chi chiede spiegazioni, ma il dipendente, oltre la vetrata dello sportello, con un tono di voce sempre uguale risponde: «questo è il sistema».
Il tormentone, in realtà, sono le liste d’attesa, l’argomento preferito di conversazione e di rivendicazione. «Posso anche fare la trottola dal Cup al reparto e altrove per questo sistema farraginoso di pagamento - spiega un utente in attesa - ma vorrei almeno che fossero veloci i tempi fra la prenotazione e la visita diagnostica». Al solito ci si lamenta delle visite a pagamento (quelle sì molto celeri). Un uomo: «Qui al Policlinico non fanno più la radiografia al torace. Ho fatto una coda di due ore per sentirmi dire che le radiografie non vengono più eseguite. L’impiegato mi ha detto di farla altrove. Devo andare in farmacia a effettuare la prenotazione. Certo non potrò farla qui. In tutto il Policlinico non c’è un posto in cui eseguire una radiografia nel 2019? Stiamo scherzando? Devo andare al Pronto soccorso? Così entro al mattino ed esco la sera, posto che riesca a farla la radiografia».
Una signora: «È estenuante. Tu prenoti una visita e ti dicono che devi aspettare. Ho avuto un tumore e sono sempre sotto controllo. La Tac al Policlinico? Un miraggio. Ho prenotato in un centro privato e la farò il 20 marzo prossimo. Per una visita dal reumatologo devi attendere il 2020 o 2021».

Ma non regna solo il dissenso. Francesco Antonicelli: «Sono abbastanza soddisfatto, il servizio è celere. Anzi, devo dire che ho avuto qualche brutta esperienza ad Acquaviva. Al “Miulli” ci sono code infinite e tempi lunghi per redigere il cartaceo. Invece al Policlinico sono abbastanza veloci». Pietro Sodano: «In altri casi mi hanno fissato un appuntamento per una ecografia fuori Bari, a Bitonto, Altamura. Oggi sono in attesa. Se lei ha pazienza le faccio sapere com’è andata».
Nel frattempo il servizio d’ordine interno ci impedisce di fare fotografie. «Non si può, c’è la privacy».
Marilena Aceto, invece, affida alla «Gazzetta» la sua storia, fruga nella borsa ed estrae un documento: «Ho prenotato una mammografia e me l’hanno fissata nel 2021. Aspetterò, sperando che Dio me la mandi buona». Giuseppe Salzano, di origini campane, vive a Bari da 50 anni si alza per parlare, è alto e snello: «Ho prenotato una visita oculistica. Mi hanno detto: ci rivediamo tra un anno in reparto. Sto valutando di andare da un privato».
Nessun commento da parte dei dipendenti, troppo impegnati a sbrigare pratiche. Una donna, invece, racconta un episodio inquietante: «Mio marito è cardiopatico e diabetico, ha subito un’ischemia cerebrale ma ci dissero che dovevamo attendere. Nella richiesta del medico curante era scritto che c’era un sospetto aneurisma. Ti puoi solo suicidare o andare a pagamento. Poi subì una biopsia alla prostata. Solo per leggere il referto ed eseguire una successiva visita di controllo, mi diedero una ricetta con i nomi di tutti i medici dell’équipe del reparto. Uno di quei nomi era sottolineato a penna per andare a pagamento. Per principio, ho detto no. Per favore scrivetelo». 

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