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Bari, liste d’attesa: altro stop e legge rinviata a gennaio

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Bari, liste d’attesa: altro stop e legge rinviata a gennaio

Il diktat di Emiliano: «Non possiamo metterci contro i medici»

Martedì 27 Novembre 2018, 15:19

15:20

BARI - La legge sulle liste d’attesa verrà di nuovo rinviata, alla prima riunione del Consiglio del 2019, stavolta perché il presidente della Regione, Michele Emiliano vuole aprire il tavolo di confronto richiesto venerdì dall’Ordine dei medici. Dopo aver fatto slittare il voto, quindici giorni fa per una mediazione tecnica che non ha avuto successo, il governatore ha dunque imposto un nuovo stop al testo che mira a sospendere l’attività intra-moenia quando ci sono disallineamenti nei tempi di attesa per le visite.

Ieri Emiliano ha incontrato il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, con il capogruppo pd, Paolo Campo, i tre firmatari della proposta (Fabiano Amati, Enzo Colonna, Napoleone Cera) e Paolo Pellegrino, che ha presentato un testoalternativp a quella di Amati. «I medici sono importanti, non possiamo metterceli contro a un anno dalle elezioni», ha detto in sintesi Emiliano, illustrando i propri dubbi sul disegno di legge. «Non ho la certezza - ha spiegato il presidente - che questo intervento a rasoio sia risolutivo, rischiamo che peggiori la situazione. Mi hanno chiamato persino da Campania e Calabria, chiedendo perché la Puglia vuole abolire l’intra-moenia».
Oggi dunque sarà Campo a dover chiedere il rinvio del punto sulle liste d’attesa in conferenza dei capigruppo (in Consiglio si discuterà del Piano casa e di agricoltura di precisione). È comprensibile l’irritazione di Amati, ma anche Loizzo non l’ha presa troppo bene: sono 11 mesi - ha argomentato - che abbiamo in piedi questo disegno di legge, e il problema delle liste d’attesa deve comunque avere una risposta. Dobbiamofare in modo - gli ha replicato Emiliano - che tutti mettano in atto comportamenti virtuosi, anche applicando le regole che già ci sono.
Ma più che tecnico, il ragionamento di Emiliano è squisitamente politico. Andare al voto oggi con il testo di 15 giorni fa potrebbe aprire un caso politico, perché la legge rischierebbe di passare con i voti di Cinque Stelle, Forza Italia e metà maggioranza. Allo stesso tempo, una bocciatura farebbe passare il segnale di un governo regionale contrario alla risoluzione del problema delle liste d’attesa. Comunque la si mette, un problema - non l’unico - a cui il presidente della Regione ha deciso di far fronte con un nuovo rinvio.

Il tavolo chiesto dall’Ordine dei medici, con Filippo Anelli (Fnomceo), verrà convocato lunedì 17 dicembre. Nel frattempo ieri è intervenuta anche l’Ussmo (sindacato dei medici ospedalieri), che bolla la proposta come «inaccettabile»: «Con l’applicazione di questa assurda legge - secondo il segretario regionale Franco Lavalle - i malati, specie quelli affetti da malattie gravi come il cancro, saranno costretti ad attendere, senza potervi incidere, il loro turno di presa in carico. Chi potrà farlo ricorrerà alla sanità privata oppure alla mobilità extraregionale. Chi non sa risolvere il problema alla base - contrattacca l’Ussmo - sposta la responsabilità sui medici autoassolvendosi dalla propria incapacità organizzativa e gestionale».
Le liste d’attesa non sono l’unico punto controverso nella maggioranza, alla vigilia dell’arrivo della manovra di bilancio. C’è grave spaccatura anche sulla proposta di legge presentata da Donato Pentassuglia (che giorni fa ha abbandonato la chat Whatsapp della maggioranza) per i Consorzi di bonifica, con cui si chiede di eliminare il passaggio della gestione irrigua ad Aqp. Ma a margine della riunione di ieri, Emiliano ha assicurato che la proposta andrà avanti soltanto se il centrosinistra sarà compatto.

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