BARI - Un congresso per rivitalizzare Forza Italia Giovani e per dare un segnale al partito «dei grandi» su come rinnovarsi per ripartire. Domenica gli under berlusconiani si riuniranno a Roma all’Hotel Parco dei principi e ci saranno anche i 21 delegati della Puglia. Non ci sarà però il coordinatore regionale uscente, Mimmo Lardiello di Taranto, che ha abbandonato la nave forzista per approdare ai lidi salviniani. Farà le sue veci la vice coordinatrice, Lucia Diele, nativa forzista, recentemente candidata (non eletta) al comune di Altamura. Lardiello ha motivato il suo addio con una «scarsa attenzione del partito per un ricambio generazionale, fin dalle candidature alle politiche del marzo scorso».
Ai nastri di partenza c’è un solo candidato, il bolognese Stefano Cavedagna, già leader degli universitari emiliani e attivo nell’organizzazione di Campus Everest a Giovinazzo, la festa nazionale dei trentenni berlusconiani, promossa con la fondazione Italia Protagonista di Maurizio Gasparri. C’era anche un altro candidato, Luigi De Rose, segretario regionale di Fi Giovani in Calabria, ma ha ritirato la sua candidatura adducendo presunte pressioni dei parlamentari sul congresso (nel quale voteranno 376 delegati). Solidale con De Rose è la pugliese Diele che annuncia di essere tentata dal non partecipare al congresso «perché si sta mettendo in dubbio la meritocrazia. Sono per l’unità del movimento e contro i giochi di potere». Mentre la discussione interna tra gli under si infiamma, intanto anche tra gli studenti cresce l’attenzione per la Lega: «L’addio di Lardiello? È l’unico dei nostri dirigenti ad andare nella Lega. I partiti - spiega la Diele, che ha come punti di riferimento il consigliere regionale Armando Cesaro e il senatore Gasparri - hanno momenti di vacche magre e di vacche grasse. Per il Carroccio ora c’è il vento in poppa. Vedremo se i leghisti manterranno le promesse elettorali..».
«Dopo 20 anni anche il movimento giovanile riesce ad avere uno spazio proprio per eleggere un coordinatore nazionale: si tratta di un momento storico»: questa è invece l’opinione di Vito Giardino (di Capurso), dirigente nazionale di FI Giovani. «Bisogna fare i congressi, tra i giovani e tra i grandi, per rinnovare la classe dirigente e tornare ad essere il partito cardine del centrodestra di governo», ha aggiunto Giardino.
Mauro Binetti, dirigente nazionale di Molfetta: «A Roma avremo un momento di dibattito importante per preparare un cambio generazione del politica. Progetteremo un nuovo itinerario per coinvolgere il numero maggiore di giovani, interessandoli ai temi della politica, salvandoli dal disinteresse per il proprio futuro».
«Con Cavedagna - ha aggiunto Binetti, che è un sostenitore dell’emiliano - rimetteremo in movimento la struttura giovanile, eleggendo dal basso con i congressi i nuovi dirigenti. Il governo giallo-verde? Non ci piace. I pentastellati hanno un programma antitetico rispetto al nostro. Siamo fortemente contrari al reddito di cittadinanza: i giovani non hanno bisogno di assistenzialismo ma di imprese, che con una riduzione delle tasse, possano inserire nei propri organici sempre più giovani. È il lavoro che dà dignità all’uomo, non le mancette di Di Maio». Infine uno sguardo alla Puglia: «Emiliano, come confermato dalla querelle sulle plafoniere, una brutta figura nazionale, non ha cuore il futuro dei pugliesi e sulla sanità è molto carente. Ci vuole un cambio di governo a Roma e in Puglia».