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Antonio Calò
13 Ottobre 2018
L'ex Piangerelli del Lecce
LECCE - «La sfida tra Lecce e Palermo richiama alla mia mente emozioni stupende. Un Via del Mare gremito in ogni di posto, il 7 giugno 2003, per un match che vincemmo per 3-0, festeggiando la promozione in serie A. Fu il degno coronamento di una grande stagione, nella quale a guidarci fu Delio Rossi». Ad aprire il libro dei ricordi, in vista della partitissima tra la formazione giallorossa e quella rosanero, in programma domenica 21 ottobre, è Gigi Piangerelli, 190 presenze e 4 reti con la maglia del club salentino dal 1997 al 2004, tra serie A e serie B, più di cinque stagioni vissute da capitano.
«Il prossimo confronto tra Lecce e Palermo promette spettacolo - prosegue Piangerelli, che attualmente è il responsabile dell’attività di base del Sassuolo, dopo essere stato a lungo responsabile del settore giovanile del Cesena - Sono due compagini bene attrezzate, allenate da due tecnici, Liverani e Stellone, che sono abituati a fare giocare le proprie squadre in maniera propositiva. Lo scontro diretto tra giallorossi e rosanero, pertanto, dovrebbe essere divertente, ricco di emozioni ed apertissimo a qualunque risultato, come si conviene alle sfide di cartello».
Il complesso siciliano è tra i grandi favoriti per la promozione. «Sulla carta è uno dei team meglio attrezzati della serie cadetta insieme al Benevento ed al Verona - nota Piangerelli - Ma in B c’è grande equilibrio, le differenze sono minime e ci sono diversi sodalizi che hanno allestito delle rose di prim’ordine. Tra questi vedo senza dubbio il Lecce, che ha tutto per meritare un posto al sole, magari in zona playoff. Del resto, l’inizio di campionato dei salentini è stato ampiamente positivo. Li ho visti un paio di volte in televisione e mi hanno fatto un’ottima impressione, come del resto il Palermo».
Tra i calciatori a disposizione di Fabio Liverani c’è il centrale difensivo Cesare Bovo, che è stato compagno di squadra di Piangerelli proprio nel Lecce, nel 2002/2003 e nel 2003/2004. «All’epoca era molto giovane, ma si vedeva che aveva stoffa - sostiene l’ex capitano del team giallorosso - Non a caso, del resto, la sua è stata una carriera importante. Conosco bene anche il centrocampista Tabanelli, che è cresciuto nelle giovanili del Cesena, società per la quale ho lavorato per anni. È stato frenato spesso dagli infortuni, ma ha qualità».
Il responsabile dell’attività di base del Sassuolo è rimasto impressionato dalla prestazione sfoderata da Marco Mancosu a Verona. «Lo conoscevo e sapevo che fosse un calciatore di qualità - afferma Piangerelli - Contro l’Hellas le sue giocate hanno fatto la differenza. Ma il Lecce dispone di elementi di valore anche in attacco, primo tra tutti Palombi, un ragazzo scuola Lazio che dispone di mezzi notevoli, senza tralasciare i più esperti La Mantia e Pettinari che hanno già dimostrato di che pasta sono fatti».
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