L’ex senatore Emiddio Novi è morto nel suo paese natale di Sant’Agata di Puglia dopo essere stato investito da un camion della nettezza urbana in manovra. L’esponente di Forza Italia aveva 72 anni. I funerali si sono svolti oggi alle 16 nella chiesa di Sant'Antonio a Sant’Agata di Puglia.
Radici, giornalismo e politica legata ad una visione popolare. Questi i tre punti fermi della vita di Emiddio Novi, politico 72enne ed ex parlamentare di Forza Italia per quattro legislature. Sulle dinamiche della sua morte farà luce la Procura di Foggia e il figlio Errico, giornalista de «Il Dubbio» ha scritto su FB: «Un pm indaga e io non ho certezze».
Novi è stato un populista ante-litteram, e poi un populista nell’arcipelago berlusconiano, che intendeva come la risposta di un centrodestra anti-establishment. In gioventù, collegandosi alle raffinate elaborazioni di Giovane Europa del belga Jean Thiriart (tra gli aderenti c’era anche lo storico Franco Cardini), Novi diede vita a Napoli al gruppo «Università europea», oltre le coordinate delle destre e delle sinistre tradizionali.
Giornalista controcorrente, è stato nel «Roma» inviato negli Stati Uniti; aveva diretto «Il Giornale di Napoli», dopo aver compiuto epiche battaglie libertarie quando il giornale era guidato da Lino Jannuzzi. È stato anche una firma de «Il Borghese». Era stato eletto deputato nel 1994 e senatore dal 1996 al 2008 (con incarichi di prestigio), sempre con Forza Italia.
Nel 2012 aveva scritto il saggio «La dittatura dei banchieri» per l'editore Controcorrente del suo sodale Pietro Golia (l’aveva presentato ad Andria nel 2013). Ha vissuto tutta la vita danzando sul filo dell’eresia, e ha avuto il dono di lasciare questa terra abbracciando in piena coerenza le idee che hanno forgiato la sua gioventù scapigliata.