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Xylella, protesta contro Emiliano: «Ora chiede di per abbattere ulivi ma da tre anni ostacola il Piano»

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

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Dal M5S, a Noi con l'Italia a Forza Italia contro il Governatore. Fitto: paradossale. La Coldiretti: ogni tentennamento aggrava la situazione

Mercoledì 02 Maggio 2018, 19:17

03 Maggio 2018, 17:31

I suoi avversari politici lo mettono sotto accusa, gli agricoltori sollecitano interventi urgenti: il Governatore Emiliano si ritrova sotto un vero e proprio «bombardamento» dopo la proposta di procedere con un decreto legge d'urgenza di accelerare le procedure di abbattimento delle piante infestate dalla xylella, il batterio negli negli ultimi 3 anni ha distrutto migliaia di piante in Puglia.

«Emiliano continua a scaricare sul Governo nazionale le proprie responsabilità per il fallimento della gestione della Xylella fastidiosa sul territorio pugliese», sostiene il capogruppo M5S nel Consiglio regionale della Puglia, Cristian Casili il quale - a proposito dell'annunciata visita di ispettori Ue - aggiunge che «Il Presidente sa benissimo che questa visita potrebbe sortire effetti nefasti per la Puglia con ulteriori minacce di sanzioni e quindi - spiega Casili - con il suo solito pressappochismo mette le mani avanti. La verità è una sola ed è che Emiliano non ha mai avuto una visione che consentisse alla nostra regione di definire strumenti efficaci per il controllo e la gestione della batteriosi».

Rincara la dose la parlamentare Elivira Savino, di Forza Italia: «Il presidente della regione Puglia Emiliano ha aspettato che il Governo Gentiloni fosse dimissionario per chiedergli un decreto legge immediato per accelerare le procedure di abbattimento degli alberi infetti dalla xylella. E’ davvero assurdo, a maggior ragione perchè quello della xylella è un problema gigantesco che la Puglia si porta avanti da anni, per incapacità del Governo regionale e di quello nazionale (entrambi del Pd), ma Emiliano si sveglia solo ora per cercare di porvi rimedio».

Per il presidente nazionale di Noi con l’Italia ed europarlamentare, Raffaele Fitto «È' paradossale che proprio chi ha sabotato il Piano Siletti, che esattamente tre anni fa ordinava l'espianto degli ulivi malati di Xylella, per arginare il rischio di epidemia, ora faccia una incredibile giravolta e chieda al Governo un decreto legge d’urgenza per gestire l'esecuzione delle direttive dell’Unione Europea. Se tre anni fa si fosse attuato quel Piano - aggiunge - oggi il batterio non sarebbe alle porte di Bari e, invece, Emiliano, lo ricordiamo bene, manifestò la sua contrarietà e lodò l’azione della magistratura che sequestrava gli ulivi e impediva l'eradicazione. Le sue parole furono: è una liberazione. Purtroppo è l’ennesima conferma che il Governo regionale della Puglia non solo non è in grado di fronteggiare il diffondersi del batterio, ma di avere una visione strategica del territorio».

Per il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele «Ogni tentennamento aggrava la situazione e le procedure per poter rispondere al diktat di Bruxelles sono troppe farraginose, per questo sono urgenti leggi straordinarie che consentano di eradicare chirurgicamentè le piante infette per arrestare l’avanzamento a nord della Xylella. Gli abbattimenti sono un rimedio violento che appare peggiore del male, ma se fossero stati sradicati i pochi ulivi infetti ritrovati 4 anni fa, la provincia di Lecce oggi non risulterebbe drammaticamente improduttiva - aggiunge - e le province di Taranto e Brindisi non sarebbero rientrate nella zona infetta. Ora, il pericolo più incombente in quella zona riguarda la piana degli olivi e le distese di mandorleti e ciliegi».

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