Giovedì 23 Ottobre 2025 | 02:44

Lum, dialogo con la Cina tra formazione e business

Lum, dialogo con la Cina tra formazione e business

 
Redazione Primo Piano

Reporter:

Redazione Primo Piano

Lum, dialogo con la Cina tra formazione e business

La trasferta del rettore Garzoni in Estremo Oriente: i progetti possibili

Giovedì 03 Aprile 2025, 09:22

Si è conclusa pochi giorni fa la visita in Cina del professor Antonello Garzoni, Rettore dell’Università LUM «Giuseppe Degennaro». Il Rettore ha visitato la Shandong University di Jinan, la China Jilian University di Hangzhou e la South China University of Technology (SCUT) di Guangzhou dove è stato anche ricevuto da Valerio De Parolis, Console Generale della città gemellata con Bari. Inoltre il prof. Garzoni ha preso parte come relatore all’annuale conferenza della Camera di Commercio Italiana in Cina, presieduta da Lorenzo Riccardi, alla presenza di S.E. Massimo Ambrosetti, ambasciatore dell’Italia in Cina, di Giovanni Tria, già Ministro dell’Economia e di Enrico Giovannini, già Ministro delle Infrastrutture, moderata da Klaus Zenkel, Vice Presidente della Camera di Commercio Europea in Cina.

Prof. Garzoni, perché puntare oggi sulla Cina per sviluppare le relazioni internazionali?

«La Cina è una delle principali economie mondiali ed è molto avanti nelle tecnologie digitali, nella robotica e nell’intelligenza artificiale. Inoltre, vi sono moltissimi cinesi che oggi studiano all’estero, prevalentemente in paesi di lingua inglese come gli Stati Uniti e il Regno Unito. Considerato il “blocco” geopolitico imposto da Trump, ritengo che rappresenti una occasione unica per ospitare studenti cinesi nel nostro nuovo Corso di Laurea in Business Economics and Organization, interamente in lingua inglese. Inoltre, credo sempre nelle relazioni bilaterali e da nove anni organizziamo presso la nostra sede di Milano il Master in International Business in China (MIBC), pensato per ragazzi italiani che vogliono apprendere come sviluppare relazioni d’affari con la Cina e che prevede tre mesi di immersione culturale a Guangzhou, una città moderna che ha moltissime aziende italiane presenti sul territorio».

Ci sono differenze tra Atenei italiani e cinesi?

«Le Università cinesi sono molto più grandi delle nostre, con campus che prevedono alloggi per gli studenti, strutture sportive e alloggi per i docenti. In questa visita siamo stati presso la Shandong University, che è l’università più antica della Cina in ambito medicale, con cui stiamo stringendo relazioni di scambio per studenti e docenti per il nostro Dipartimento di Medicina e Chirurgia. Oggi le università cinesi sono molto promettenti anche in termini di ricerca, soprattutto in campo tecnologico e digitale e molti dei ricercatori cinesi sono ai primi posti nelle classifiche internazionali. Stringere relazioni anche sul piano della ricerca è fondamentale per costruire i ponti di future cooperazioni che consentano una migliore comprensione cross-culturale».

Ha incontrato anche i manager di aziende importanti.

«Ho avuto l’occasione di visitare due importanti aziende cinesi e incontrare tantissimi manager e accademici italiani che sono in Cina da anni. Nel nuovo campus internazionale di Alibaba a Hangzhou oggi si insegna Digital Entrepreneurship, l’imprenditorialità digitale, a studenti di tutte le nazionalità, superando anche i confini tra università e azienda. A Shenzen, che è la Silicon Valley cinese, ho visitato anche una startup che produce robot umanoidi per commercio e industria, notando un livello molto avanzato anche rispetto a realtà europee e nordamericane. Per quanto riguarda le aziende italiane, ho incontrato manager di Eni, Piaggio, Luxottica, Exprivia, oltre a numerosi professionisti e consulenti. Tutti hanno manifestato interesse per poter attrarre talenti che possano contribuire, conoscendo il contesto cinese, allo sviluppo di iniziative di business.

Quanto possono fare le università per rafforzare i rapporti tra i due Paesi?

«Il ruolo della cultura è fondamentale per costruire ponti nelle relazioni economiche. In questo, le università hanno una posizione privilegiata, perché possono più facilmente realizzare momenti di interscambio culturale, anche brevi. Gli studenti della LUM parteciperanno questa estate ad una summer school sull’intelligenza artificiale nel Guangzhou international campus e noi ospiteremo studenti cinesi nei nostri programmi sull’imprenditorialità e l’innovazione. Dalla reciproca conoscenza scaturiscono idee, amicizie, relazioni che poi possono tramutarsi in progetti e iniziative congiunte. Questa è la finalità ultima del Dialogo tra i Rettori delle Università Cinesi e Italiani, avviato lo scorso novembre a Pechino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)