La Puglia non è soltanto sole, focaccia e mare: la regione affascina i big del mondo hi-tech che puntano gli occhi sulle aziende che, partendo dal sud, hanno conquistato i mercati nazionali ed internazionali. Ma qual è la ricetta per continuare ad esportare, crescere e mantenere il trend? Se ne è parlato nel quarto appuntamento di Hey Sud, un ciclo di talks ideato da Fabio Mazzocca, Sales Responsible South Area Consulting EY e promosso dalla società di consulenza nel sud Italia per approfondire tematiche di grande rilevanza per il territorio. “Colossi e giganti” il titolo dell’incontro, che si è svolto nella sede operativa EY di Barletta.
Cambiare prospettiva e credere nelle competenze, il vice sindaco di Bari Eugenio Di Sciascio spiega la “ricetta Bari” che ha fatto da calamita per realtà internazionali: «Siamo stati al passo delle trasformazioni in corso, abbiamo colto l’opportunità grazie alle competenze in campo di università e Politecnico. Abbiamo sempre una visione distorta del sud che spesso ci coinvolge e travolge: qui non funziona. Io ero e sono convinto del contrario e siamo riusciti a mettere in atto un modello differente». EY è stata tra le prime a credere nelle potenzialità della Puglia, riconoscendo il «buon funzionamento dell’ecosistema universitario ed una regione stimolante e trainante per tutto il Mezzogiorno», come sottolineato da Claudio Meucci. L’arrivo dei “colossi” in Puglia non mette in ombra quelle realtà che sono leader nel proprio settore, anzi, spesso la vicinanza offre opportunità di sviluppo.
Francesco Divella, amministratore delegato dell’omonimo brand, noto sui mercati a livello internazionale, è testimone dell’importanza di stringere un patto di crescita: «Quando sono arrivato nel settore a fine anni ‘60 il capo pastaio giudicava con i denti la bontà della pasta, oggi c’è un livello di conoscenza totalmente differente. È forte l’esigenza di collaborare con colossi dell’hi-tech». Uno dei punti critici per le aziende del sud è la logistica. «Dobbiamo puntare alla portualità che potremmo sfruttare», spiega Sergio Fontana, presidente Confindustria. «Siamo agevolati dalla posizione geografica: tutto ciò che arriva dalla Cina e dall’India ci passa sotto il naso prima di raggiungere i porti d’Europa». Considerazione condivisa anche da Michele Vitulano, Global Sales and Marketing Manager di Indeco, che alla ricetta per raggiungere i mercati internazionali aggiunge un ingrediente: «Quando mio padre ha creato l’azienda abbiamo trovato mercato con gli inglesi, perché qui spesso siamo i primi critici di noi stessi. Un mercato altamente competitivo è solo uno stimolo a fare meglio». Per Pasquale Casillo, presidente di Casillo Group, l’arrivo dei colossi rappresenta un’ottima opportunità per la Puglia ma il rischio è che si possa prendere dai territori senza poi restituire. «Ci si deve impegnare affinché questi grandi player abbiano un rapporto col territorio che sia uno scambio equo e tangibile». Rigenerazione urbana, recupero dei valori storici, trasformazione digitale e transizione energetica. Questi i punti cardine indicati da Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, per favorire l’integrazione fra colossi e territorio, senza dimenticare la fruttuosa sinergia con il mondo universitario. Alla ricetta va aggiunta la valorizzazione del territorio, come suggerisce Francesco Vena, il Ceo di Lucano 1894. «I nostri competitors hanno a disposizione grandi risorse. Noi possiamo solo muoverci in maniera più veloce e puntare al legame con il territorio». Dello stesso parere è Aldo Melpignano, Managing Director di San Domenico Hotels. Per lui puntare sul territorio, sulle storie e sulle esperienze garantisce successo. «Quando mia madre ha iniziato a lavorare in questo settore in Puglia di turismo a livello internazionale non se ne parlava. Per fortuna nel dna abbiamo l’ospitalità e questo ci ha garantito il successo ottenuto».