Ad 80 anni racconta la storia del suo paese, Rignano Garganico, il più piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano, ai più giovani, ai turisti, a chi vuol sapere tutto del piccolo comune garganico di circa 1.700 abitanti. E’ una cantastorie, custode delle tradizioni locali e sarà presente alla 26esima edizione del presepe vivente che unisce storia, tradizione e turismo culturale. La vita di Rachele è un concentrato di aneddoti e vicende. «Sono nata a Rignano, penultima figlia di una famiglia numerosissima. Ho vissuto per molti anni a Milano dove ho anche fatto la camionista, tradizione di famiglia - racconta Rachele -. Mio suocero è stato il primo camionista di Rignano, poi mio marito ed ora mio figlio. Ho anche guidato il camion, girando mezza Europa. Dal 2000 sono rientrata a Rignano e, nonostante le problematiche di salute, ho sempre partecipato al presepe vivente che è un atto di fede, storia e tradizione del nostro territorio».
Tre figli, bisnonna, da giovane ha lavorato nelle campagne di Rignano per aiutare la sua famiglia. «Già quando ero giovane mi piaceva conoscere storia e tradizione del mio paese - racconta -. Passione che è cresciuta con il tempo e che con piacere faccio conoscere e tramando soprattutto ai più giovani». Rachele, con indosso abiti dell’epoca, sarà protagonista nella bottega allestita dall’associazione culturale Tonino Del Vecchio, un omaggio al giornalista e storico locale, scomparso nel 2024 profondamente legato alla storia del presepe vivente, di cui è stato promotore. «Ero molto legata a Tonino Del Vecchio - spiega -. Abitavamo a poca distanza quando eravamo giovani e abbiamo trascorso insieme l’infanzia. Un uomo intelligentissimo». Il presepe vivente trasforma il centro storico medievale in un percorso immersivo, tra vicoli illuminati da fiaccole, antichi mestieri, costumi d’epoca e atmosfere sacre. Sarà replicato anche domenica 28 dicembre e il 6 gennaio.
















