Giovedì 25 Settembre 2025 | 00:15

«Parco boe» alle isole Tremiti, la sindaca scrive al Presidente Mattarella

 
Redazione online

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Isole Tremiti (foto di Matteo Nuzziello)

Isole Tremiti (foto di Matteo Nuzziello)

L'appello: «Il Progetto del Parco del Gargano danneggia i nostri fondali»

Mercoledì 24 Settembre 2025, 20:12

Dalle Isole Tremiti un appello al presidente della Repubblica. La sindaca Annalisa Lisci ha inviato una lettera chiedendo aiuto. «Le nostre meravigliose isole, unico arcipelago italiano dell’Adriatico - scrive - sono minacciate da un progetto che, pur sotto l’egida di un Parco Nazionale e con l’apparente obiettivo della tutela ambientale, sta invece danneggiando gravemente i fondali della nostra Area Marina Protetta e, con essi, l’economia, già fragile, della nostra comunità». Lisci spiega cosa sta accadendo nell’arcipelago della provincia di Foggia, ricordando che dal 1991 le Isole Tremiti sono state incluse nel Parco Nazionale del Gargano.

«Tuttavia - evidenzia -, è evidente che le peculiarità ambientali, culturali e sociali delle isole sono profondamente diverse da quelle di un territorio montuoso come il Gargano, con cui condividiamo ben poco se non la prossimità geografica. In oltre trent'anni, l’Ente Parco ha imposto vincoli spesso scollegati dalla realtà e dai bisogni della popolazione locale. L'ultimo episodio, particolarmente grave, riguarda l'approvazione di un progetto per la realizzazione di un 'parco boè che, di fatto, ostacola le attività turistiche su cui si basa la nostra economia». L’intervento prevede l’installazione di circa 100 boe per il diportismo estivo, mediante trivellazione dei fondali marini. «Queste boe - protesta la sindaca -, oltre a non garantire sicurezza alle imbarcazioni, vengono rimosse durante l’inverno, lasciando il nostro mare ferito e la comunità priva di benefici concreti. Ora che siamo riusciti a ottenere un finanziamento per la realizzazione di un porto che potrebbe dare respiro al nostro arcipelago, ci troviamo costretti ad assistere a un intervento invasivo e privo di reale confronto con la popolazione».

Il Comune ha chiesto un incontro con Ispra (l'Istituto per la protezione ambientale) e il ministero dell’Ambiente, per proporre una variante progettuale «sostenibile e rispettosa della realtà delle Diomedee». «Ma ad oggi - aggiunge la sindaca -, l’unica risposta è stata l’inizio dei lavori e l’evidente ostilità di un Ente che preferisce ascoltare ragioni economiche piuttosto che quelle della popolazione residente». Infine l'appello a Mattarella: «Le chiedo di ascoltare il grido d’allarme delle Isole Tremiti e di aiutarci a trovare una soluzione che non sacrifichi il nostro territorio, la nostra identità e la nostra sopravvivenza economica in nome di una tutela ambientale solo apparente».

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