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San Severo: è a rischio chiusura il reparto prevenzione crimine

 
San Severo: è a rischio chiusura il reparto prevenzione crimine

Potrebbe non arrivare a festeggiare i 7 anni di vita causa soppressione il Reparto prevenzione crimine “Puglia Settentrionale” di stanza nella sede di via Guareschi

Martedì 04 Marzo 2025, 13:35

SAN SEVERO - Potrebbe non arrivare a festeggiare i 7 anni di vita causa soppressione il Reparto prevenzione crimine “Puglia Settentrionale” di stanza a San Severo nella sede di via Guareschi, messa a disposizione gratuitamente dal Comune. Fu inaugurato il 15 maggio 2018 (nella foto) alla presenza di ministro dell’Interno, capo della Polizia, e presidente della commissione parlamentare antimafia; la sua istituzione quale ulteriore presidio di sicurezza nella terra della quarta mafia d’Italia e dei trenta clan, fu decisa sull’onda del clamore nazionale dopo la strage della mafia garganica del 9 agosto 2017 nelle campagne di San Marco in Lamis con 4 morti, tra cui 2 fratelli uccisi solo per essersi trovati a passare sul luogo dell’agguato. L’allarme sulla possibile chiusura dell’Rpc con conseguente trasferimento di una cinquantina di agenti impegnati nei servizi di controllo e pattugliamento, arriva dal Sap, sindacato autonomo di polizia.

“Nei giorni scorsi a Roma” scrive il segretario provinciale, il sostituto commissario Giuseppe Vigilante “c’è stato a Roma un primo incontro presieduto dal capo della Polizia relativo alla riorganizzazione dei Reparti prevenzione crimine; l’amministrazione sta valutando un ‘nuovo assetto di impiego delle pattuglie’, con la previsione di rivedere la dislocazione sul territorio nazionale dei reparti ‘chiudendo quello di San Severo’”. Il sindacato esprime la propria contrarietà “alla chiusura di uffici di Polizia in Capitanata. E’ fondamentale che non avvenga alcun arretramento dal territorio perché ciò significherebbe lasciare spazio alla cruenta mafia e alla criminalità predatoria fortemente presenti. Al contrario” rimarca Vigilante “ogni intervento va finalizzato al contrasto alla malavita attraverso un vero e proprio rilancio del controllo del territorio. La chiusura del Rpc di San Severo che conta su 50 unità porterebbe alla perdita di agenti specializzati in queste attività”.

Il timore del Sap è rivedere quanto successo a Foggia nel 2007 con la chiusura della scuola allievi agenti nell’ex caserma Miale di piazza Italia, un “gioiello” per strutture, personale impegnato, obiettivi raggiunti visto che sfornava ogni anno centinaia di nuovi poliziotti che arrivavano in città da tutta Italia per 6 mesi di lezioni teoriche e pratiche. “Quella chiusura fu una perdita per Foggia e l’intera provincia” ricorda il Sap, nel rimarcare che il tema della ventilata chiusura dell’Rpc di San Severo sarà al centro del congresso provinciale del sindacato in programma domani (come riferiamo a parte ndr).

Sono 21 i Reparti prevenzione crimine dislocati in Italia di cui 3 in Puglia, utilizzati su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un’articolazione della Polizia nata negli anni Novanta con l’obiettivo di disporre di una task force in grado di intervenire rapidamente, rafforzando i dispositivi locali di controllo del territorio con pattuglie disseminate nelle città, posti di blocco, perquisizioni (le cosiddette operazione ad “Alto impatto” di cui si legge nei comunicati delle forze dell’ordine); e di ausilio in occasione di blitz contro la criminalità.

“L’istituzione del Rpc a San Severo” disse il giorno dell’inaugurazione l’on. Rosy Bindi all’epoca presidente della commissione antimafia “è la risposta dello Stato a questo territorio che forse in passato non è stato all’attenzione delle istituzioni come avrebbe dovuto essere. Foggia è un pezzo d’Italia importante, come importante è oggi restituite ai cittadini la legalità in questo territorio”. “Questa è una vittoria dello Stato contro il crimine” aggiunse Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia dal 2013 al 2017 “credo che la scelta fatta sia coraggiosa e foriera di risultati importanti”. Sette anni dopo l’Rpc potrebbe essere già solo un ricordo.

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