Sabato 06 Settembre 2025 | 16:24

Foggia e la movida violenta, «Aggressione feroce»: le accuse al branco

 
Foggia e la movida violenta, «Aggressione feroce»: le accuse al branco

Altre contestazioni del pm al processo

Sabato 20 Aprile 2024, 15:18

FOGGIA - Il pm contesta una nuova aggravante, quella di aver agito in 5 persone, ai ventenni Antonio Raffaele Palladino, Luigi Cognetti e Matteo Gesualdo accusati di tentato omicidio e rapina per il brutale pestaggio di un nordafricano avvenuto davanti a un bar di piazza Mercato, in zona movida la sera del 24 giugno 2023. Noureddine Ennil, 39 anni, consumava una bevanda quando fu pestato, derubato di braccialetto d’argento e cappellino, preso a calci anche quand’era inerme a terra: sequenze filmate con un telefonino e filmato finito sul web. I 3 maggiorenni vennero arrestati, stessa sorte per 2 presunti complici minorenni, il 27 luglio dalla squadra mobile su ordinanze cautelari in carcere; a novembre ottennero i domiciliari, poi revocati a Palladino per aver violato gli obblighi imposti.

I tre incensurati sono accusati di tentato omicidio aggravato da crudeltà e motivi abietti, “rappresentati dalla sola volontà di prevaricazione della persona offesa e affermazione della loro fama criminale, nonché adoperando sevizie quali sputare contro la vittima e spegnerle sul costato una sigaretta quanto giaceva inerme a terra”; e di rapina per aver sottratto una collana d’argento e il cappellino di Ennil, inizialmente ricoverato in prognosi riservata. Il processo si celebra con rito abbreviato davanti al gup Michela Valente. In udienza il pm ha contestato agli imputati l’ulteriore aggravante del “numero di persone concorrenti nel reato”, che scatta quando sono coinvolti 5 o più soggetti. Vista la modifica del capo d’imputazione gli avv. Vincenzo Paglia (per Palladino), Raul Pellegrini (assiste Gesualdo) e Michela Scopece (difensore di Cognetti) hanno chiesto al giudice di rimandare gli atti al pm perché riformulasse il nuovo capo d’accusa. Il giudice ha respinto l’eccezione, in quanto già dalla contestazione originaria si evince che agirono in cinque. Nell’inchiesta, come accennato, sono coinvolti anche 2 minori condannati in primo grado lo scorso gennaio a 10 anni a testa dal gup del Tribunale per i minori di Bari. La difesa dopo l’integrazione del capo d’imputazione ha ribadito la scelta di rito abbreviato; udienza rinviata a giugno per requisitoria, arringhe e sentenza. La difesa punta all’assoluzione dalla rapina e alla derubricazione del reato di tentato omicidio in lesioni: in caso di condanna, pene ridotte di un terzo prevista dall’abbreviato. Interrogati dal gip all’indomani degli arresti, Palladino si avvalse della facoltà di non rispondere; Cognetti disse d’aver avuto un ruolo marginale e d’essere intervenuto nella prima fase unicamente per difendere un amico, uno dei due minori; Gesualdo affermò d’aver difeso l’amico minorenne che fu aggredito e d’essersi poi defilato.

L’accusa contro i presunti componenti del branco poggia sui filmati registrati dalle telecamere della zona Movida racchiusi in 69 frame. “L’episodio è caratterizzato da una violenza brutale” scrisse il gip nell’ordinanza cautelare a carico dei 3 maggiorenni; parlò di “ferocia ingiustificata, evidente disprezzo per i più elementari valori dell’ordinata convivenza umana, spregiudicatezza criminale odiosa; modalità terrificanti per platealità dei comportamenti; protervia degli atteggiamenti; primitivo istinto di sopraffazione; casualità della scelta della vittima. Quanto successo oltrepassa il livello della criminalità da strada per attingere alla soglia della delinquenza paramafiosa”. L’accusa contesta il tentato omicidio anche in base alle testimonianze di 2 medici degli ospedali di Foggia e San Giovanni Rotondo che ebbero in cura il paziente: alla domanda se avesse corso pericolo di vita, le risposte furono: “obiettivamente si”; e “si, poichè è giunto in prognosi riservata con focolai lacero contusivi multipli encefalici”.

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