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Manfredonia, Villa Rosa è finalmente sotto tutela: «Ora la Casa di Riposo»

 
Michele Apollonio

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Michele Apollonio

Manfredonia, Villa Rosa è finalmente sotto tutela:  «Ora la Casa di Riposo»

L’immobile è stato riconosciuto patrimonio culturale dopo anni di incuria e abbandono. Potrà ospitare gli utenti della precaria Smar «A. Rizzi»

Mercoledì 12 Luglio 2023, 12:56

MANFREDONIA - La notizia è di quelle che aprono il cuore alla speranza ma anche alla trepidazione di vedere come si guada quel mare tra il dire e il fare. La notizia è autorevole, notificata dall’architetto Maria Piccarreta, segretario regionale della Commissione per il patrimonio culturale del Ministero della cultura, è che l’immobile Villa Rosa è stato sottoposto alle disposizioni di tutela del decreto legislativo 42/2004. Finalmente! Si riconosce, dopo oltre mezzo secolo, che quel monumento all’arte, ai sentimenti, al paesaggio è un bene culturale e che pertanto va protetto e valorizzato. E per arrivare a tale brillante riconoscimento si è atteso che cadesse a pezzi, diventasse un rudere in cui abbandono, vandalismo, barbarie di ogni genere, la riducessero a «Villa degli orrori» con anche tanto di sinistro fantasma.

Ma si volta pagina. Si guarda oltre la triste e dolorosa storia che attraverso lunghi decenni di oblio, ha determinato il lento ma inesorabile degrado di quello che poteva essere un fiore all’occhiello delle strutture sociali della città. Dopo la morte dell’intrepido imprenditore innamorato, costruttore di quella sontuosa costruzione pegno d’amore d’altri tempi, circondata da rigogliosi uliveti e mandorleti, è stata adibita agli usi più disparati e casuali, anche come dimora di sfollati e senza tetto. Nel 1974 venne donata al seminario arcivescovile per essere destinata a casa di riposo per anziani. Tanti furono i progetti finalizzati a fare di quella struttura il fulcro di un sistema di accoglienza sociale senza che mai nessuno è riuscito ad andare oltre una presentazione al Comune di Manfredonia.

Ma siamo all’epilogo colmo di premesse e promesse. A dare la svolta è stata la precaria situazione della Casa di riposo «Anna Rizzi», divenuta Azienda pubblica di Servizi alla persona Smar, proprietaria di Villa Rosa: l’utilizzazione di quella struttura potrebbe essere la soluzione ai problemi di ospitalità per anziani giusta la originaria destinazione.

Il commissario straordinario Giacomo Forte esprime viva soddisfazione e compiacimento per la decisa svolta impressa alla questione Villa Rosa a seguito degli opportuni sopralluoghi dei funzionari della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Foggia, Soprintendente Anita Guarnieri, Maria Concetta Di Micco, con il supporto tecnico di Ales (arte, lavoro e servizi spa) Roberta Elena Gravina. «Villa Rosa adesso può e deve tornare al suo vecchio splendore e tutti, proprio tutti devono contribuire - è l’appello lanciato - al raggiungimento di questo risultato. Abbiamo bisogno di tutti, Regione, Comune, Ministero, FAI, artisti, cittadini, studenti attivi in questi giorni sul fronte crowdfunding per gli anziani, proprio di tutti».

Il progetto redatto dall’architetto Dapolito, si presenta di ampie vedute strategiche, mira innanzitutto a realizzare la volontà dei donatori prevedendo una struttura ricettiva per anziani e disabili, attraverso un restauro architettonico che ne valorizzi il pregio, il recupero di un immobile, unico esempio di architettura ecclettica dei primi anni del ‘900, presenti in Puglia. È stato interessato il mondo politico e Istituzionale, inviando la scheda di fattibilità del progetto e una sintetica relazione tecnica per la candidatura ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

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