FOGGIA - Autobus a zero emissioni, si apre oggi una nuova frontiera per il nuovo stabilimento Iveco Bus di Foggia, nato da una costola del vecchio impianto Fpt Industrial che continuerà a produrre gli storici motori diesel ultraleggeri (fino al 2035) e, da qualche mese, i motori movimento-terra per uso agricolo. Lo stabilimento di borgo Incoronata al centro della transizione ecologica del grande marchio di casa Fiat: i nuovi autobus sono alimentati a energia elettrica ed a gas naturale, mille le consegne di bus già fissati per il 2023 ma commesse che si spingono fino a «tremila commesse» a tutto il 2026 secondo quanto riferito dall’azienda alle segreterie nazionali del sindacati metalmeccanici a Roma nel giugno scorso. Per il taglio del nastro del nuovo stabilimento era presente il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
«Questo stabilimento segna una svolta è un’inversione di tendenza - ha sostenuto Urso - è la dimostrazione che si può rilanciare la produzione nel nostro Paese e tanto più una produzione ecologicamente sostenibile». Poi il ministro ha espresso l’auspicio che «questa svolta sia anche un modello di quello che può accadere con altri stabilimenti nel nostro Paese» e ha aggiunto che «è un esempio di buon utilizzo delle risorse del Pnrr».
«Il nostro obiettivo è quello di rottamare tutti i veicoli più inquinanti, Euro 0,1,2,3 che sono ancora circolanti nel nostro Paese. Sono oltre 10 milioni, il 25% del parco circolante. Bisogna indirizzare meglio gli incentivi affinché chi non può ancora permetterselo possa rottamare la vecchia auto e acquistarne una ecologicamente più sostenibile. Penso ai ceti meno abbienti». Ha aggiunto il ministro delle imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’inaugurazione dello stabilimento Iveco Bus d Foggia.
Sui tempi Urso ha spiegato che «bisogna aspettare il confronto in sede europea per la rimodulazione delle risorse, Pnrr, repower Eu, eventuali fondi di coesione. Vogliamo presentare - ha aggiunto - un progetto completo. Io credo sia importante che il paese capisca che il governo ha una visione industriale, che è mancata per tanti anni, e che ogni progetto risponde pienamente a una strategia. Siamo determinati nell’arco delle prossime settimane a mettere tutto a sistema. Siamo al lavoro per mettere in sintonia gli investimenti sull'offerta con quelli sulla domanda per fare in modo che gli incentivi vadano sempre più a beneficio della produzione nazionale, anche dell’indotto».
Alla produzione degli autobus Iveco dedica due stabilimenti: la Fpt di Torino per la ingegnerizzazione e la produzione delle batterie elettriche, la fabbrica di Foggia per il completamento dell’assemblaggio dei bus. «A giugno 2022 abbiamo annunciato la nostra decisione di ritornare a produrre autobus in Italia, convinti della bontà della nostra offerta commerciale e delle potenzialità del mercato italiano. Questi successi ci dicono che avevamo ragione e ci spronano a proseguire su questa strada, orgogliosi di contribuire allo sviluppo sostenibile della mobilità nel Paese», afferma Domenico Nucera presidente dell’unità business Bus del gruppo Iveco. Significativo - sostengono i sindacalisti foggiani - il ruolo di Nucera nella scelta del sito foggiano: «Conosce bene il sito industriale, è stato dirigente della Fpt - ricorda Marcello Miroballo segretario Uilm - sapeva come l’impianto fosse attrezzato anche per sostenere una svolta generazionale e importante per il futuro stesso dello stabilimento».
LE PAROLE DI EMILIANO
«Questa fabbrica è molto importante dal punto di vista strategico ma anche del lavoro, è uno degli impianti più importanti in Puglia e mantiene sul territorio nazionale la produzione di questo tipo di prodotto che rappresenta una tradizione italiana che non può essere persa. Iveco ha vinto una gara, bandita dalla Regione Puglia, da quasi 300 milioni di euro per bus di ultima generazione. Una gara che Iveco ha vinto e che la rilancia verso la produzione di mezzi elettrici, ecocompatibili e tradizionali, perché dobbiamo affrontare la transizione». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, all’inaugurazione della fabbrica Iveco Bus di Foggia.
«La fabbrica di Foggia - ha aggiunto - sarà pugliesissima, perché lavorerà molto per tutta la regione, per i mezzi che i nostri lavoratori, ma anche i turisti, utilizzeranno tutto l'anno». «Da questo punto di vista - ha concluso Emiliano - la Regione è ancora più contenta perché è un nostro obiettivo restituire centralità in Puglia al settore della trazione elettrica su gomma, non solo per i bus ma anche per le autovetture. Ci auguriamo che il distretto automotive della Puglia possa così arricchirsi. Iveco apre una strada molto importante, in collaborazione stretta con Regione Puglia che sarà uno dei suoi principali clienti nel futuro».
Per Foggia l’operazione «Bus elettrici» si traduce per il momento in 25 nuove assunzioni di tecnici, messi sotto contratto a dicembre e ora in fase di formazione interna. Previste a regime 140 nuove unità, nel secondo semestre il numero dei neoassunti salirà a 40. Due le tipologie di autobus di Iveco Bus: l'elettrico E-WAY e il Crossway alimentato a gas naturale. «Attualmente Iveco bus - informa l’azienda - ha già in portafoglio accordi per la fornitura di quasi 900 autobus via Consip (la centrale pubblica degli acquisti: ndr) per lotti precedentemente aggiudicati, a cui si aggiungeranno i veicoli elettrici, per un totale ordini previsto superiore ai 1.000 autobus solo nel 2023. Tra gli operatori italiani che hanno già ordinato i veicoli attraverso la centrale acquisti Consip, Iveco Bus fornirà 100 autobus Crossway a gas naturale a “Tua” (società unica abruzzese di Trasporto) e 203 mezzi di cui 68 Crossway a gas naturale alla Regione Molise. Sia gli autobus elettrici E-WAY sia i Crossway destinati a “Tua” (Abruzzo) verranno finalizzati nelle linee di assemblaggio del nuovo impianto Iveco Bus di Foggia».
Nucera: «40 milioni per lo stabilimento di Foggia»
«L'impianto di Foggia ha richiesto un investimento di 40 milioni di euro tra ricerca e sviluppo e attività manifatturiera, di queste risorse intorno al 20-30% arriveranno dal Pnrr». Lo ha detto Domenico Nucera, presidente di Iveco Bus. «Riportiamo la produzione di autobus in questo stabilimento di Foggia che conta già 1.600 dipendenti. Abbiamo scelto l’Italia e Foggia perché possono esprimere grande professionalità e responsabilità. Con questa scelta abbiamo anche rafforzato il legame tra le attività di Foggia e Torino, da dove arriveranno le batterie. Abbiamo scelto l’Italia e Foggia perché siamo stati sostenuti dalle istituzioni. Inauguriamo 4.000 mq, dove produrremo mille autobus a basse emissioni. Abbiamo erogato migliaia di ore di formazione. Altro lavoro sarà generato grazie alla componentistica», ha spiegato Nucera.
Iveco Bus ha una quota del 25% del mercato. Il progetto degli autobus elettrici coinvolgerà 300 persone: 100 a Foggia, 100 a Torino e altri 100 sempre a Torino per ricerca e sviluppo. Per ogni dipendente sarà piantato un albero a Foggia.