VIESTE - Vieste, prima città in Italia, dice basta alle locazioni turistiche e cerca di mettere ordine in una città dove b&b e affittacamere stanno aumentando a dismisura, «contribuendo ad un impoverimento della qualità della vita dei residenti».
Nell’ultima seduta del Consiglio comunale a maggioranza è stato approvato il regolamento che vieta gli affitti ai turisti nei quartieri “Zona 167” e “Piano integrato”. «Una importante norma - ha spiegato il sindaco Giuseppe Nobiletti - per la salvaguardia delle abitazioni. Siamo i primi in Italia che andiamo a regolamentare due importanti quartieri della città. Abbiamo individuato delle aree dove non sarà più possibile affittare case per le vacanze. I quartieri sono la zona 167 e il Piano integrato dove le case potranno essere destinate solamente ad uso abitativo. Questi due quartieri sono nati per la residenzialità per le persone che vivono a Vieste».
Secondo il primo cittadino nel corso degli anni i proprietari hanno usufruito di diverse agevolazioni dal punto di vista fiscale ed edificatorio, anche in deroga allo stesso piano regolatore. «Oggi - dice - queste agevolazioni sono venute meno perché di fatto abbiamo registrato un proliferare di case affittate ai turisti tra b&b e affittacamere. Lo facciamo per far fronte alla richiesta pressante di tanti viestani che non riescono a trovare casa in quanto la maggior parte dei proprietari preferisce affittare ai turisti».
«Con questo regolamento - conclude - proviamo a dare una risposta alle esigenze dei nostri concittadini, soprattutto delle giovani coppie che hanno molta difficoltà a trovare un’abitazione. Sono certo che così facendo a breve a Vieste sarà più facile trovare casa».
All’inizio dell’anno il Comune ha approvato anche un altro regolamento e che vieta l’apertura di b&b in tutti i quartieri della città, fatta eccezione del quartiere Ottocentesco e del centro storico. «La nostra città come del resto tutte le città d’arte e balneari stanno di gran lunga superando il numero di posti letto imposti dal piano regolatore. Non possiamo accettare che Vieste si trasformi in un grande albergo diffuso, vuoto durante l’inverno e stracolmo d’estate».