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Rinaldo Tronco, la medaglia d'Onore del Capo dello Stato alla vittima del nazismo

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

Rinaldo Tronco, la medaglia d'Onore del Capo dello Stato alla vittima del nazismo

Un'immagine storica di Rinaldo Tronco: morì a 23 anni per fame in un lager nazista

Il 14 giugno il conferimento a Foggia in nome del deportato nel «campo della morte» di Hemer. Il militare di Serracapriola tra le tante vittime della Germania di Hitler dopo l'armistizio con gli Alleati

Giovedì 02 Giugno 2022, 17:31

17:36

«Onore e orgoglio della nostra famiglia». Sono queste le parole con cui il prete foggiano don Stefano Mercurio Tronco accoglie la comunicazione giuntagli da parte del Presidente della Repubblica sul conferimento della Medaglia d'onore alla memoria di suo zio Rinaldo Tronco deceduto per stenti il 7 maggio del 1944 nel lager nazista «Stalag VI A» di Hemer, tristemente conosciuto come «Campo della Morte». In questo terribile luogo della Renania Settentrionale, Tronco, soldato del 6° Corpo Sanità, vi arrivò il 9 settembre del 1943 dopo essere stato catturato in Croazia. 

Rinaldo Tronco, nato a Serracapriola (nel Foggiano) il 20 gennaio del 1921, fu uno dei quindicimila prigionieri italiani del Nazismo registrati nell'autunno del 1943. Fu questo il beffardo effetto dell'armistizio italiano con gli Alleati dell'8 settembre 1943, quando l'esercito tricolore si trovò privo di direttive precise. Abbandonati a se stessi dal re e dal governo, preoccupati solo della propria salvezza e della continuità istituzionale, soldati e ufficiali italiani dovettero fronteggiare l'organizzata reazione tedesca. Le truppe italiane dislocate nei Balcani, nell'Europa orientale e in Francia finirono, così, per essere sopraffatte dalle forze germaniche. Destino drammatico che toccò anche Rinaldo Tronco, figlio di Vincenzo Tronco ed Angela Petrucci, «la quale in tutta la sua vita portò il nero del lutto per la scomparsa del figlio causata dalla fame, una delle principali ragioni della scomparsa di diverse migliaia di italiani allora deportati nei lager nazisti» dichiara oggi alla «Gazzetta» il nipote di Rinaldo Tronco, Stefano Mercurio Tronco, attualmente parroco della chiesa Madre di Roseto Valfortore.

Il sacerdote, che si dice «onorato di ricevere l'onorificenza del Presidente Mattarella», nella cerimonia che si terrà il 14 giugno alle 17.30 presso la Prefettura di Foggia, spera «di riportare un giorno a casa le spoglie di mio zio, nel nostro paese di Serracapriola». La salma di Rinaldo Tronco, dopo la sua morte per fame, è ubicata presso il Cimitero Italiano d'Onore di Francoforte sul Meno, in Germania. Quando morì aveva 23 anni. «Da allora - dichiara don Stefano Mercurio Tronco - la sua famiglia non lo ha mai dimenticato. Fratelli e sorelle sono decedute. Restano in vita due cognate. Con loro continuo a rendere viva la sua memoria. Tutti, con i messaggi che ci sono stati tramandati, lo ricordiamo come un uomo valoroso. Oggi la notizia della medaglia d'Onore civile tiene idealmente in vita il suo coraggio».  

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