Il sindaco di Castelluccio dei Sauri (Foggia), Antonio Del Priore, ha revocato l’ordinanza a favore della quiete pubblica con la quale aveva stabilito la chiusura entro l’una dei locali notturni e lo stop alla musica entro la mezzanotte. «Ribadiamo - ricordano dal Comune foggiano - che lo spirito del provvedimento era teso esclusivamente ad ottenere comportamenti più responsabili e rispettosi sia di tutti quei cittadini che quotidianamente lamentano situazioni di disturbo al riposo nelle ore notturne, che di rispCetto delle aree pubbliche». Stando a quanto aveva raccontato ieri il sindaco, al suo quarto mandato, al Comune erano giunte numerose segnalazioni di cittadini che lamentavano schiamazzi durante le ore notturne. La maggior parte della popolazione del paese, circa 2.200 abitanti, è costituita da persone che lavorano nei campi e dunque costrette a svegliarsi alle 4 del mattino. «Confidiamo in una presa di coscienza da parte di tutti, titolari di attività compresi - conclude il Comune - al fine di non vederci costretti ad adottare provvedimenti futuri in linea con quello appena revocato».
LA NOTIZIA DI IERI - Da mezzanotte stop alla musica e locali chiusi all’una. È l’ordinanza a «favore della quiete pubblica e dei comportamenti civili» entrata in vigore da oggi a Castelluccio dei Sauri, comune di 2.200 persone, in provincia di Foggia. Il provvedimento è stato firmato dal sindaco, Antonio Del Priore, al suo quarto mandato da primo cittadino.
«Lo spirito - ha sottolineato Del Priore - non è quello di far chiudere le attività, ma quello di far rispettare la volontà di tanti miei concittadini che lamentano schiamazzi fino a tarda notte. Il nostro - ha aggiunto - è un paese a forte vocazione agricola, motivo per cui molti sono costretti ad alzarsi la mattina alle 4».
Alla base dell’ordinanza, vi sarebbero proprio le numerose segnalazioni giunte al Comune di Castelluccio dei Sauri. "Abbiamo cercato - ha concluso il sindaco - di dare un segnale per far capire ai ragazzi e ai gestori dei locali (una decina in tutto il paese) che è giusto che si rispettino tutti».