SAN SEVERO - Non ce l'ha fatta Luciano Del Vicario, il giovane pirotecnico rimasto ferito nell’azienda di fuochi d'artificio in via vecchio Macello. Dopo l’incidente, il secondo che ha coinvolto la fabbrica in poco più di un anno (nel maggio 2018 è morto il fratello Cosimo), è stato soccorso e subito dopo trasferito al Centro grandi ustionati di Cesena, dove è deceduto.
Luciano era “figlio d’arte”. Insieme al padre Giacomo e il fratello Marco (l’altro ferito dell’incidente ricoverato all’ospdale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo) gestivano l’azienda di famiglia, una delle più rinomate del settore, convinti fautori della cosiddetta arte pirotecnica “alla sanseverese” che si basa sulla preparazione e accensione di “batterie”, botti di una certa intensità fatti esplodere in sequenza con un ritmo cadenzato. I loro spettacoli pirotecnici sono molto rinomati e richiesti anche fuori regione.
L’incidente è avvenuto venerdì pomeriggio poco dopo le 15 nel capannone a sei chilometri circa dal centro abitato di San Severo dove insistono il laboratorio e il magazzino. Luciano Del Vicario sarebbe stato investito da una forte fiammata sprigionatasi durante la lavorazione di una particolare miscela di polveri colorate. Forse l’alta temperatura o un gesto azzardato potrebbe aver provocato l’accensione del materiale pirico che ha poi avviluppato Luciano Del Vicario trasformandolo in una torcia umana. Pare che a il primo a soccorrerlo sia stato il fratello Marco poi rimasto anch’egli ustionato e ferito in modo leggero. L’esplosione - ancora difficile capire cosa abbia potuto provocarla - ha investito Luciano Del Vicario procurandogli lesioni e ustioni su gran parte del corpo. Sul posto carabinieri, vigili del fuoco e polizia locale.
«L’incidente deve far sempre più riflettere - commenta Gabriele Taranto, segretario generale Ugl Foggia - sulla importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro da parte delle aziende anche e soprattutto in un settore ad alto rischio come quello delle fabbriche dei fuochi , settore economico importante per la città e che attraversa anch’esso un momento di grave crisi dovuto allo stop delle manifestazioni causa pandemia. La nostra organizzazione sindacale ha organizzato in diverse piazze d’Italia manifestazioni per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro che necessita di un grande sforzo comune».
Ieri sera momento di preghiera in città voluta dal sindaco Francesco Miglio che aveva lanciato un appello. «Preghiamo per Luciano - ha detto -: ha bisogno di noi tutti».
(foto Maizzi)