Sabato 20 Dicembre 2025 | 16:49

Bonsanto condannato all’ergastolo per l’omicidio di Omar Trotta a Vieste

Bonsanto condannato all’ergastolo per l’omicidio di Omar Trotta a Vieste

 
redazione Foggia

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Bonsanto condannato all’ergastolo per l’omicidio di Omar Trotta a Vieste

Con Troiano, i due imputati riconosciuti colpevoli di concorso nell’omicidio aggravato da premeditazione, motivi abietti e dalla mafiosità di Omar Trotta

Sabato 20 Dicembre 2025, 14:11

14:23

Ergastolo per Angelo Bonsanto, con pena accessoria di 12 mesi di isolamento diurno; condanna a 20 anni per Gianluigi Troiano, che comincia così a raccogliere i frutti del pentimento. E’ la sentenza pronunciata ieri sera dalla corte d’assise di Foggia dopo oltre 3 ore di camera di consiglio, al termine del processo iniziato a febbraio 2023. I 2 imputati sono stati riconosciuti colpevoli di concorso nell’omicidio aggravato da premeditazione, motivi abietti e dalla mafiosità di Omar Trotta, viestano di 31 anni, ucciso il primo pomeriggio del 27 luglio 2017 nel suo ristorante “L’Antica bruschetta” sotto gli occhi di moglie, figlia di 7 mesi; e del tentato omicidio del manfredoniano Tommaso Tomaiuolo, amico della vittima, che rimase ferito. Bonsanto, 36 anni di Lesina, è ritenuto uno dei 2 sicari che fecero irruzione e spararono con pistole; si dice innocente. Troiano, 32 anni, viestano, si accertò della presenza della vittima nel locale e con un sms diede il via liberà al commando; ha confessato. L’agguato è collegato alla rivalità tra i clan viestani Raduano e Perna/Iannoli; e s’inquadra nella più ampia guerra di mafia garganica tra i Lombardi/Ricucci/La Torre, ex clan Romito, alleati di Raduano; e i Li Bergolis, soci dei Perna/Iannoli.

Nella ricostruzione accusatoria basata sul racconto di pentiti, Bonsanto contiguo al clan Moretti della “Società foggiana” fu prestato dalla mafia dauna agli alleati garganici. Sul secondo killer ci sono sospetti mai concretizzati in incriminazioni, su un foggiano del clan Moretti. Accolte dalla corte quindi le richieste del pm della Dda Ettore Cardinali; il 5 dicembre chiese il carcere a vita per Bonsanto accusato da 6 pentiti; e 20 anni per Troiano. Richieste di condanna ribadite dalle parti civili: Comune di Vieste, Regione Puglia, vedova Trotta, Federazione antiracket. L’avv. Luigi Marinelli sollecitava l’assoluzione di Bonsanto; l’avv. Giovanni Signorile chiedeva il minimo della pena per Troiano. Entrambi gli imputati non sono mai stati arrestati per questa vicenda, ma sono detenuti per altro. Per la morte di Trotta già condannati in via definitiva nel processo abbreviato “Omnia nostra” altri 3 pentiti. Inflitti 20 anni a Marco Raduano, ex boss viestano, quale mandante che diede l’ordine di uccidere Trotta per vendetta, ritenendolo coinvolto nell’omicidio del cognato Gianpiero Vescera ammazzato a Vieste a settembre 2016. Condannati rispettivamente a 11 anni, e 12 anni e 4 mesi il viestano Danilo Pietro Della Malva e il mattinatese Antonio Quitadamo a 12 anni e 4 mesi: prima e dopo l’agguato diedero supporto ai 2 killer “forestieri”. Nove i pentiti interrogati in quasi 3 anni di udienze, a fronte di complessivi 60 testimoni. A chiamare in causa Bonsanto i viestani Marco Raduano, Danilo Pietro Della Malva, Orazio Coda, il coimputato Troiano; i fratelli mattinatesi Antonio e Andrea Quitadamo. Secondo l’accusa, Bonsanto e il complice arrivarono a Vieste il giorno prima del delitto, ospitati da Raduano in una campagna messa a disposizione da Della Malva. Troiano su ordine di Raduano portò una foto di Trotta per mostrarla ai killer. Antonio Quitadamo consegnò la propria pistola calibro 38 a Bonsanto per l’omicidio. La sera del 26 luglio 2027 i sicari percorsero il tragitto che il giorno dopo li avrebbe portati nel ristorante della vittima. Alle 14 del 27 luglio Troiano entrò nel ristorante, si accertò che l’amico Trotta fosse presente, uscì, mandò un sms ai 2 killer che arrivarono con caschi e su scooterone; entrarono e spararono con 2 pistole nonostante la presenza di una donna e una bimba, dileguandosi poi con l’aiuto di Della Malva e Quitadamo. Troiano pentitosi nell’autunno 2024 a processo in corso, chiese scusa ai familiari di Trotta; e confermò il proprio ruolo e di Bonsanto già attribuito loro da altri pentiti. Bonsanto nega d’essere contiguo al clan Moretti; aveva chiesto inutilmente il confronto con i pentiti. Quando i giudici tra 90 giorni depositeranno le motivazioni della sentenza, si vedrà se e quanto abbia pesato nella decisione l’alibi fallito. La difesa produsse un certificato medico relativo a una visita cardiologica di Bonsanto all’ospedale di S.Severo alle 10.30 del giorno del delitto, il che pareva smentire i pentiti sulla presenza dell’imputato a Vieste sin dal giorno prima dell’agguato. Ma il cardiologo ha escluso che la firma sul referto fosse sua.

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