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Manfredonia, il boss Miucci nel mirino del clan Ricucci?

 
Redazione online

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Mafia, agguato per vendicare la morte del boss: un arresto a Foggia

Mafia garganica: è il fratello del reggente dei Libergolis

Lunedì 02 Dicembre 2019, 09:23

MANFREDONIA - Ci sono sei sospettati - sottoposti dai carabinieri all’esame «stub» in cerca d residui di polvere da sparo e poi rilasciati - per il tentato omicidio di Leonardo (Dino) Miucci, il quarantunenne imprenditore di Manfredonia, fratello maggiore di Enzino presunto «reggente» del clan Libergolis che è stato arrestato il 20 novembre scorso nel blitz antidroga «Friends». Leonardo Miucci è sfuggito alla morte alle porte del paese: almeno una mezza dozzina di colpi di mitra Kalashnikov gli sono stati esplosi contro da uno o più killer poi fuggiti; la vittima designata è rimasta illesa. Nell’immediatezza dell’agguato gli investigatori - indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Foggia e colleghi del nucleo operativo della compagnia di Manfredonia - hanno portato in caserma una mezza dozzina di garganici residenti tra Manfredonia e centri vicini e ritenuti schierati col gruppo rivale ai Libergolis. Sono stati interrogati sui loro spostamenti al momento dell’agguato, e quindi sottoposti all’esame stub, un cilindro che si passa su mani, volto, indumenti; si conosceranno soltanto nei prossimi mesi gli esiti degli stub, che vanno inviati al Ris di Roma perchè i carabinieri della «scientific» cerchino con il microscopio a scansione eventuali residui di polvere da sparo, indicativi del fatto d’aver sparato.

La prima chiave di lettura investigativa è che il tentativo di omicidio di Leonardo Miucci potrebbe essere la risposta del clan Romito-Ricucci-Lombardi alla morte di Pasquale Ricucci, l’allevatore garganico soprannominato «Fic sicc», assassinato a 45 anni da due sicari armati di lupara la sera dell’11 novembre scorso, mentre rincasava nella sua abitazione a Macchia, la frazione di Monte Sant’Angelo. Il tentativo di omicidio di Leonardo Miucci si inquadrerebbe quindi nella guerra di mafia che dall’aprile 2009 vede contrapposti i Libergolis, che nelle mappe delle forze dell’ordine rappresentano «il clan dei montanari», e gli ex amici ed alleati Romito e altre famiglie garganiche che un tempo - anni Novanta e primi anni del nuovo secolo - erano tutte inquadrate come fedelissime ai Libergolis. Poche le notizie sulla dinamica dell’agguato. Per quel poco che trapela dal riserbo investigativo pare che Leonardo Miucci fosse da solo a bordo di un «fuoristrada» nella zona industriale di Manfredonia quando alle 18.30 del 29 novembre nell’uscire da un’azienda per dirigersi verso la cittadino uno o più killer (appostati in zona? a bordo di un’auto?) hanno esploso la raffica di colpi con un mitra Kalashinkov, andati a vuoto.

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