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Il pomodoro in Giappone
quasi solo dalla Daunia

 
Il pomodoro in Giappone quasi solo dalla Daunia

L’imprenditore Sato: «Acquistiamo il 37% delle nostre forniture» L’export viaggia a gonfie vele

Lunedì 03 Settembre 2018, 10:38

11:36

Filo diretto con il Giappone per il pomodoro foggiano. L’azienda Rosso Gargano dedica la gran parte del suo export al paese del Sol Levante, «circa il 37% del pomodoro italiano proviene dalla nostra azienda» affermano i vertici dell’industria foggiana che produce nello stabilimento dell’area industriale di borgo Incoronata. Una delegazione di produttori giapponesi guidata dall’imprenditore Sato è stata nei giorni scorsi negli impianti dell’azienda foggiana per chiudere una fornitura di pelati, passata e conserve. «La legge che impone l’obbligo di indicazione sull’etichetta dell’origine del prodotto - afferma in una nota Rosso Gargano - rappresenta per la nostra azienda un ulteriore passepartout per incrementare le quote di esportazione in Giappone, paese particolarmente vigile sulla trasparenza e delle produzioni e che rispetta rigidi parametri ambientali ai quali la nostra azienda ovviamente si attiene in maniera molto scrupolosa».

Dalle confezioni di pomodoro «for the Japan» di Rosso Gargano è stato infatti abolito il vetro, materiale considerato altamente inquinante nel grande paese dell’estremo Oriente e che viene regolarmente sostituito con materiali meno inquinanti come le confezioni di latta. «Il Giappone ha dei criteri molto rigidi di qualità che Rosso Gargano supera brillantemente - ha detto Sato - abbiamo appena concluso il nostro lavoro a Foggia e torniamo in Giappone sicuri di aver importato uno dei prodotti italiani di più elevata qualità».

I mercati di riferimento di Rosso Gargano sono legati a tutti quei Paesi e importatori che pongono la certezza dell'origine del prodotto al centro della loro richiesta di fornitura. Oltre al Giappone, dove l'azienda esporta, come accennato, il 37% del pomodoro italiano, uno dei mercati di riferimento dell’azienda foggiana sono gli Stati Uniti e soprattutto lo stato di New York. Oltre ai vasetti di consumo famigliare (in vendita nella grande distribuzione), sono la ristorazione, forni, pizzerie a consumare il prodotto di Rosso Gargano. «Confezioni - rileva l’azienda - esportate anche in paesi come Israele e la Corea del sud, in diversi casi con un’etichetta diversa per facilitarne la diffusione nelle catene di distribuzione».

Agroalimentare e turismo anche nell’immediato futuro di Rosso Gargano e del consorzio Gargano mare: un accordo è stato stipulato con gli agricoltori di Vieste, l’azienda foggiana esporrà infatti nei propri stand fieristici poster sul Gargano e sulle località più rinomate della costa. L’obiettivo è esportare non solo il pomodoro made in Foggia, ma anche il turismo garganico in una sorta di brand unico: primo appuntamento la fiera del biologico “Sana” di Bologna dal 7 al 10 settembre, quindi il Sial di Parigi, il salone dell’agroalimentare tra i più importanti del mondo, in calendario a ottobre.

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