Giovedì 27 Novembre 2025 | 15:20

Il patto educativo globale e la missione di Papa Leone XIV

Il patto educativo globale e la missione di Papa Leone XIV

 
Antonio Derinaldis

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Antonio Derinaldis

Il patto educativo globale e la missione di Papa Leone XIV

Proseguire lungo il cammino del Patto Educativo Globale significa elevare il dialogo tra i popoli e le generazioni dinanzi alle sfide dei conflitti, del cambiamento climatico, della transizione digitale e della «policrisi» in atto

Giovedì 27 Novembre 2025, 12:34

La Lettera Apostolica «Disegnare nuove mappe di speranza» di Papa Leone XIV in occasione del sessantesimo anniversario della dichiarazione conciliare Gravissimum educationis pubblicata il 28 ottobre ultimo scorso, apre scenari nuovi e muta la prospettiva del ruolo dell’education nel senso più ampio del linguaggio, una metaformosi della quarta missione del sistema della conoscenza scientifica ed universitaria.

Dico «quarta missione», quella di intervenire tra input ed output nel superamento delle disuguaglianze sociali e della lotta alla povertà educativa ma anche culturale, sociale, ambientale, economica, intergenerazionale alla luce delle indicazioni emerse nell’esortazione Dilexi Te.

L’Enciclica Laudato Si e Fratelli Tutti di Papa Francesco ci consegnano quotidianamente riflessioni sulla «mistica che ci anima» rispetto al nostro impegno di persone dentro le cose che sorreggono il piano superiore dell’umanesimo. Quell’umanesimo integrale di Maritain che aleggia in questi testi, rievoca una profonda analisi: «Considerato in se stesso, l’insegnamento non è opera di contemplazione». In questa lineare «algebra sociale» si alza il grido del Global Compact on Education lanciato nel 2019 da Papa Francesco. «Viviamo in un ambiente educativo complesso, frammentato, digitalizzato», così scrive Papa Leone.

Proseguire lungo il cammino del Patto Educativo Globale significa elevare il dialogo tra i popoli e le generazioni dinanzi alle sfide dei conflitti, del cambiamento climatico, della transizione digitale e della «policrisi» in atto.

«Il Global Compact on Education (GCE) può essere paragonato a quelle piante che si rigenerano continuamente, come una foresta che cresce e si allarga sempre più» (Josè Tolentino de Mendonca). Mettere al centro la persona, ascoltare le nuove generazioni, promuovere la donna, aprire all’accoglienza, rinnovare l’economia e la politica, custodire la casa comune, etc. sono solo alcuni dei pilastri da cui ripartire promossi dal Patto Globale Educativo. «Educare è un’atto di speranza e una passione che si rinnova perché manifesta la promessa che vediamo nel futuro dell’umanità. La specificità, la profondità e l’ampiezza dell’azione educativa è quell’opera di far fiorire l’essere … è prendersi cura dell’anima» (Papa Leone, da Disegnare Mappe di Speranze).

Maria Montessori ci ricorda che l’università, il sistema educativo e la società della conoscenza è il luogo in cui l’educazione superiore si basa su principi dell’autonomia, dell’autoapprendimento e della formazione attiva. Questo nuovo scenario che vede l’avanzare della digitalizzazione della conoscenza ci interroga anche sui grandi temi etici e di governo dell’interfaccia mente digitale – neuro-tecnologie emergenti. La centralità della persona, la contemplazione del creato, la stella polare del Patto Educativo, etc. sono nuovi pilastri di un nuovo «ecucation compact», una pronta «università del senso».

Per Leone XIV navigare nuovi spazi a sessant’anni della Gravissimum educationis è transitare dalla comunità educante ad una costellazione educativa. E così potenti risuonano le encicliche di Papa Francesco nelle parole di Papa Leone XIV: «Il punto decisivo non è la tecnologia, ma l’uso che ne facciamo. L’intelligenza artificiale e gli ambienti digitali vanno orientati alla tutela della dignità, della giustizia e del lavoro; vanno governati con criteri di etica pubblica e partecipazione;... offrire diaconia della cultura, meno cattedre e più tavole dove sedersi insieme, senza gerarchie inutili, per toccare le ferite della storia e cercare, nello spirito, sapienze che nascono dalla vita dei popoli».

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