Dal 2013, la Puglia si trova a combattere una battaglia durissima contro la Xylella fastidiosa, un batterio che ha devastato milioni di olivi, riducendo sul lastrico migliaia di famiglie e danneggiando il nostro patrimonio agricolo e paesaggistico. In tutto questo, il mondo scientifico ha lavorato senza sosta per capire, contenere e contrastare la diffusione del batterio.
La recente nomina da parte del sindaco di Bari, Vito Leccese, di Nicola Grasso, un assessore negazionista della Xylella, è molto preoccupante. Grasso è noto per essere stato un punto di riferimento per i movimenti negazionisti e per aver bloccato, con numerosi ricorsi, piani di contenimento vitali per il nostro territorio. Qual è la linea che Bari intende seguire? È una domanda che non deve rimanere senza risposta.
L’on. Giandonato La Salandra ha opportunamente chiesto un’audizione in Commissione Agricoltura alla Camera, coinvolgendo sia il sindaco del capoluogo regionale che il suo neo assessore. I cittadini pugliesi hanno il diritto di sapere cosa pensa il loro sindaco: la Xylella è un complotto, come sostiene il suo assessore, o riconosce la gravità della situazione e si impegna a prendere decisioni basate sulla evidenza scientifica dei fatti? Questa chiarezza è fondamentale, soprattutto adesso che a Bari ci sono focolai con tre diverse sottospecie batteriche, per le quali sono urgenti e necessari interventi di contenimento. Seguirà la scienza o le teorie complottiste? Quando arriveranno le ordinanze di espianto per gli alberi infetti, le eseguirà per contenere la malattia o si affiderà ai suggerimenti del suo assessore che negli anni ha sempre favorito e patrocinato i ricorsi al TAR, lasciando dilagare l’epidemia? All’uva da tavola e al mandorlo, fiore all’occhiello dell’economia agricola del barese, toccherà la stessa sorte dell’olivo? Gli agricoltori, già profondamente colpiti dalla crisi, meritano risposte concrete e immediate, non più ambiguità o rinvii.
È qui che entra in gioco un altro aspetto importante: che messaggio stiamo inviando ai giovani? Ma cosa dovrebbero pensare quando vedono le istituzioni affidare ruoli cruciali di responsabilità a chi rifugge la scienza e diffonde teorie infondate? È un messaggio devastante. Rischiamo di minare la fiducia nei valori della ricerca e della conoscenza, aggravando la sfiducia nelle istituzioni.
Inoltre, mi chiedo: cosa ne pensano il presidente del M5S, Giuseppe Conte, e l’ex ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli? Sostengono anche loro che la Xylella sia una menzogna, come sostiene l’assessore del M5S a Bari? Se così fosse, smentirebbero il lavoro fatto dai deputati del M5S stesso in Commissione Agricoltura durante la scorsa legislatura, quando, nella conversione del Decreto Emergenze in Agricoltura (D.L. 27 del 29 marzo 2019), furono approvate norme fondamentali per contrastare il batterio e, con il governo Conte I, furono stanziati 300 milioni di euro per il rilancio dei territori colpiti. Questo è stato un impegno concreto da parte dello Stato per aiutare la Puglia. Siamo davvero disposti a vanificare tutto questo per assecondare teorie complottiste ed ideologiche pericolose? La prospettiva è grave. Non possiamo permetterci di tergiversare. Le istituzioni devono agire con trasparenza e responsabilità. I pugliesi hanno già pagato un prezzo altissimo, e l’audizione in Commissione Agricoltura sarà un’occasione cruciale per capire se il sindaco Leccese e l’assessore Grasso intendono seguire la scienza o continuare su una strada pericolosa di negazionismo e confusione. I ricercatori si devono aspettare altri vergognosi avvisi di garanzia? Saranno in arrivo altri sconsiderati atti di sequestro degli alberi infetti, così da permettere alla Xylella di arrivare a Corato, ad Andria ed oltre? Bari, la Puglia, i nostri agricoltori e le generazioni future meritano di più. Siamo ancora in tempo di dire basta alle ambiguità e di fare la scelta giusta per il futuro sano della nostra terra.