Appare molto evidente che alcuni vizi operativi sono rimasti latenti nell’attuale PD e pronti a riemergere ogni volta che se ne ripresenti l’occasione. Essi consistono essenzialmente nell’autoreferenzialità e nella delegittimazione a priori di tutto ciò che non appartiene al proprio mondo. Questo è appena successo nella recente campagna elettorale, disastrosamente fondata sulla delegittimazione della destra a tutti i costi e con qualsiasi argomento, anche falso o surrettizio, pur di demolire l’avversario: sembra più una sorta di reminiscenza bolscevica che un atteggiamento sano adeguato a un partito italiano di oggi.
A questo sembra corrispondere una mancanza di visione strategica, pragmatica e coerente del mondo che ne mina ulteriormente la credibilità, in cui sembrano prevalere singoli ideologismi e provvedimenti isolati «di sinistra» più che progetti organici utili a far fronte alla complessità dei problemi attuali, come dimostrato dai più recenti sondaggi per quel che valgono (ulteriore crescita del centrodestra e riduzione del centrosinistra). E quindi alla fine tutto ha generato ed allargato a tutta la politica la disaffezione della opinione pubblica quindi grande assenteismo.
Questo rischia di anestetizzare la vita politica, privando il paese di quello che è uno dei cardini della vita democratica, ovvero l’alternanza politica, senza di cui il sistema in essere ovviamente va in asfissia. L’astensione è un sintomo che insegna qualcosa se solo si avesse il coraggio non di rimuoverlo e basta ma serve a fare diagnosi senza una sintesi clinica la malattia che affligge il nostro sistema politico si aggrava ancor di più.
Questa analisi necessariamente grossolana e sommaria ha il solo scopo di porre possibili spunti di riflessione, che, se ritenuti validi, possono essere presi inconsiderazione dagli esponenti e dal popolo di sinistra.
Questa analisi non ha «nulla a pretendere» né rappresentare critiche e giudizi negativi perché socraticamente tutti siamo consapevoli di non sapere e che le opinioni, anche quando fondate, sono solo possibili elementi di conoscenza relativa ma non verità.
Tantomeno le ideologie e le fedi politiche che pretendono di imporre le proprie teorie elaborate a priori alla realtà: questo non può più funzionare né a sinistra né sa destra. Ma riflettiamo un attimo : i risultati elettorali ci dicono che forse la destra è più avanti ha capito e metabolizzato questa regola facendone la sua base culturale, a sinistra siamo ancora alla ricerca di una «scatola» con su scritto «attenzione Fragile forza di opposizione».