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Nel Pd che verrà i cattolici ancora protagonisti

 
Enzo Lavarra

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Enzo Lavarra

Pd

La tentazione di replicare con riferimento alla storia peculiare del rapporto del Pci con il mondo cattolico e con il suo partito politico porterebbe lontano

Mercoledì 04 Gennaio 2023, 15:23

Nel suo articolo sulle dinamiche interne al Congresso del Pd, (pubblicato sulla «Gazzetta» il 31/12), Bepi Martellotta ha richiamato il monito di importanti personalità politiche del cattolicesimo democratico (Castagnetti e Zanda fra questi) a non dissipare il patrimonio di questa fondamentale tradizione della democrazia italiana. Insomma a scongiurare che, in luogo del pluralismo culturale e politico che nel 2007 gettò le basi dell’incontro dei riformismi italiani, si approdi ad una monocultura di stampo socialdemocratico. Come se dal rischio di «morire democristiani» si possa passare a quello di essere fagocitati dagli eredi del Pci-Pds-Ds , con l’aggiunta del movimentismo di sinistra radical di Schlein.

La tentazione di replicare con riferimento alla storia peculiare del rapporto del Pci con il mondo cattolico e con il suo partito politico porterebbe lontano. A grandi salti , dalla rilettura gramsciana del Machiavelli e degli umanisti che individuarono nella religione cattolica una delle fonti della civiltà europea, al compromesso storico e al dialogo di Berlinguer con Monsignor Bettazzi . Fino all’Ulivo e, appunto, al Pd. No, personalmente non credo ci sia il pericolo di una elisione di questa ispirazione (ammesso che fra i principali contendenti alla segreteria si possa parlare di fisionomia socialdemocratica ). Non vale dunque guardare staticamente al 2007, peggio se per bilanciare vecchie rendite di posizione in un ceto politico che nell’insieme deve accettare la conclusione di un ciclo .Piuttosto vale leggere la fecondità proprio del pensiero cattolico sui dilemmi dell’oggi. In questo senso ho trovato esemplari i contributi che per esempio Rosi Bindi ha portato al dibattito sulla sconfitta del Pd e sulla prospettiva necessaria di una nuova sinistra. «È necessario - ella dice - costruire una nuova sinistra che si ispiri, oltre che ai valori socialisti, comunisti e cattolici, a quell’insieme di culture che si stanno formando attorno alle grandi sfide odierne: le guerre, il cambiamento climatico, la lotta alle mafie, alla corruzione, le politiche migratorie, le disuguaglianze».

Al pari un nuovo paradigma del pensiero e della azione deve riguardare sia la componente post Pci che l’area che per più antica tradizione anche nel nome si è chiamata socialista. I mutamenti in atto sono giganteschi .È cambiata la storia . E a interpretarla sono i nuovi nazionalismi , in senso regressivo ma più dinamico. È quel che accade oggi anche in Italia; con la sfida egemonica della Meloni che non tarderà a confrontarsi con il Ppe su un asse più conservatore per il prossimo voto europeo . Mentre il Pse, salvo diversi significativi esperimenti a base nazionale , stenta a misurarsi appunto con le nuove correnti del pensiero e dei movimenti politici continentali e ad aprire il cantiere per una nuova forma politica della sinistra.

Ma per tornare al tema di Martellotta sul destino dei cattolici in politica mi chiedo ancora: come temere la loro perdita di influenza se proprio da Bergoglio viene la lettura più audace del mondo di oggi? Ovvero la analisi delle responsabilità di Potenze finanziarie - irresponsabili democraticamente - a distrugger il pianeta; insieme alla condanna per la miseria e la indigenza generati da un vecchio modello di sviluppo sugli scarti della terra; e da ultimo quel richiamo continuo del Pontefice per il cessate il fuoco in Ucraina e per il disarmo bilanciato di fronte al ritorno della minaccia nucleare. Piuttosto la domanda è: il Congresso del Pd,che si era promesso costituente di un nuovo soggetto, si sta rivelando all’altezza di una storia in vertiginoso cambiamento? Anche dal suo interno emergono dubbi e disillusioni specialmente di fronte ad contesa che si è ridotta ai nomi. Ma questo non può inaridire il dibattito e la speranza oltre il congresso Pd , giacché la sinistra nasce dalle disuguaglianze; si potrebbe dire esiste in natura . Va reinterpretata . Financo con l’apporto delle molte «persone di sinistra oggi senza patria “.

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