L’ottimo risultato ottenuto dal Movimento 5 stelle alle elezioni politiche significa che abbiamo ricevuto un mandato che ci impone di andare avanti con maggiore determinazione e senso di responsabilità. Intendiamo continuare ad offrire soluzioni utili a migliorare la condizione di vita dei cittadini, a rilanciare le attività delle imprese, a garantire servizi più efficienti, ed a fare in modo che i privilegi di pochi vengano cancellati quando non possono diventare diritti per tutti.
Ciò comporta per noi la strenua difesa dei diritti e di tutte le buone misure introdotte quando eravamo al governo, a partire dal Reddito di Cittadinanza, dal Superbonus, dalla legge anticorruzione, dalla lotta alla precarietà e alla difesa dei salari e delle pensioni contro il caro prezzi.
Siamo disponibili a intervenire per migliorare queste misure e stabilizzarle nel tempo. Siamo, inoltre, consapevoli che la riforma del reddito di cittadinanza, per coloro che sono idonei al lavoro, deve ancora incrociare una più organica ed efficace riforma del sistema delle politiche attive, quelle che dovrebbero aiutare i percettori del reddito a trovare un impiego.
Ci stiamo lavorando e su questo intendiamo proporre correttivi per responsabilizzare maggiormente i comuni e soprattutto le regioni nel loro ruolo di gestione delle agenzie dell’impiego e di indirizzo della formazione professionale. Ma restiamo intransigenti sull’ipotesi, paventata dal centrodestra, di smantellare questo prezioso sistema di protezione sociale, più che mai necessario nell’attuale fase drammatica della vita socio-economica del nostro Paese, dove la recessione sta erodendo continuamente il potere di acquisto delle famiglie, la povertà avanza e gli scenari futuri non promettono nulla di buono sul piano dell’inclusione sociale, così come evidenziato dal recente rapporto della Caritas.
I dati forniti dal terzo reparto operazioni della Guardia di Finanza, riferiti al periodo 2017-2021 e rielaborati nei giorni scorsi dal Sole 24 ore, raccontano una realtà differente rispetto alla narrazione di chi vuole cancellare le misure da noi introdotte; misure che sono le più mediaticamente esposte ma non le più coinvolte nelle truffe ai danni dello Stato.
In totale si parla di oltre 34 miliardi di euro sottratti alle casse dello Stato, quasi una legge di Bilancio.
Tra le varie voci il Reddito di cittadinanza risulta quasi una goccia nel mare (288 milioni di euro, circa l’1% dei soldi messi a disposizione dallo Stato nel triennio 2019-2021) rispetto ad altre come i danni erariali causati dai dipendenti pubblici (19,4 miliardi di euro), le mazzette sugli appalti (11 miliardi di euro) e tutti gli altri fenomeni denunciati all’Anticorruzione (1 miliardo), le truffe sugli incentivi alle imprese (per un valore di 800 milioni), le frodi sui fondi strutturali europei (512 milioni), le frodi sulla spesa e i ticket sanitari (361 milioni).
Le persone che hanno frodato sui soldi dell’assegno di sostentamento, non avendone diritto, sono state 29.194, il 2.5% dei nuclei beneficiari.
Anche per quel che concerne il Superbonus 110%, il M5S è al lavoro per migliorare la misura e stabilizzarlo per un periodo di almeno cinque anni. Sono sotto gli occhi di tutti i risultati positivi che il Superbonus ha dato in termini di rigenerazione urbana, di incremento del lavoro, di efficientamento energetico, risparmio dei costi e riduzione degli inquinanti.
Alle nuove forze di maggioranza non faremo sconti, su questi ed altri temi che interessano i cittadini e le imprese. Cercheremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione di ridurre il disagio di coloro che vivono sulla propria pelle le diseguaglianze sociali, salariali e territoriali. Saremo sempre dalla parte giusta, a difesa dei cittadini e delle imprese.