Sabato 06 Settembre 2025 | 11:25

Le opere pubbliche trainano il settore

 
Pamela Giufrè

Reporter:

Pamela Giufrè

LE OPERE PUBBLICHE TRAINANO IL SETTORE

Mercoledì 19 Marzo 2025, 19:19

Edilizia, mentre il settore delle opere pubbliche vanta importanti investimenti, quello privato resta il tasto dolente, che continua a mettere in ginocchio l’intera categoria e tutto il comparto che ruota attorno a questo mondo. A scattare una fotografia estremamente nitida della situazione, è il presidente dell’Ance, l’associazione dei Costruttori edili di Confindustria Taranto, l’imprenditore Vito Messi, preoccupato soprattutto per quello che sta avvenendo negli ultimi anni. «Il settore delle opere pubbliche - sottolinea Messi - è decisamente trainante per effetto degli importanti investimenti che sono in dirittura d’arrivo e che contribuiscono in modo significativo a creare un’attività ben rigogliosa per le nostre imprese che sono impegnate e a lavoro nel campo dell’edilizia. Non possiamo dire lo stesso, anzi, siamo proprio nella situazione diametralmente opposta, per quel che concerne il privato. Le nostre imprese stanno soffrendo. Negli ultimi anni arrancano sempre più perché il momento positivo legato ai bonus per gli investimenti privati, che nel recente passato ha creato un discreto movimento, si è purtroppo concluso». Senza la giusta spinta, come spiega il presidente di Ance Taranto, è difficile andare avanti: «Occorrono incentivi ad investire. E occorrono con urgenza perché, in assenza di novità in questa direzione, anche il 2025 si caratterizzerà per una crisi della stessa intensità di quella che ha rappresentato l’anno da poco concluso». Il primo trimestre, intanto, è andato. E cambiamenti non ce ne sono stati. «Il tempo stringe - dice Vito Messi - bisogna fare in fretta. Vorremmo che questo nostro grido d’allarme non restasse inascoltato». Il presidente di Ance mette in evidenza che «il meccanismo burocratico è fermo e i cantieri sono bloccati perché mancano gli incentivi». E’ per questo che urge trovare una soluzione al più presto. «Serve - afferma Vito Messi - sbloccare da subito i finanziamenti, senza attendere i Pug (Piani urbanistici generali). Servono norme che agevolano in modo significativo e risolutivo gli investimenti nel settore privato. Diversamente, gli imprenditori non potranno andare avanti». La ricetta, secondo il presidente di Ance Taranto può e deve valere anche per il settore pubblico. «In tutti i campi - dice Messi - è necessario rendere accessibile ogni tipo di investimento che possa favorire un adeguato movimento del mercato. C’è bisogno di imprenditori che abbiano la possibilità di investire e trovino convenienza nell’investire. A questo proposito, il partenariato può essere una valida soluzione». Tornando a concentrare l’attenzione sul settore pubblico, il presidente Messi non può non fare riferimento agli innumerevoli immobili, anche e soprattutto storici, che si trovano sul nostro territorio: «Ne abbiamo tantissimi, che necessitano di una opportuna riqualificazione. In modo particolare, gli edifici storici dovrebbero essere ristrutturati anche per migliorare la qualità della vita in queste aree, oltre che per riqualificare in generale i centri nei quali si trovano e attirare turisti e visitatori». Insomma, i palazzi antichi come fiore all’occhiello in una città che di storia da raccontare ne ha tanta, ma che rischia di dimenticarla se non ve ne saranno più tracce concrete. Al di là di queste proposte, resta tuttavia un dato di fatto: l’edilizia pubblica è il settore trainante dell’intero comparto, che si porta dietro, a stento e a fatica, quella privata. Pertanto, se il bilancio generale, tra perdita (privato), da una parte, e crescita (pubblico), dall’altra, finisce in pareggio, quando si analizza la situazione oltre i numeri, considerando gli imprenditori, la situazione cambia. «Ci sono imprese che lavorano esclusivamente nel privato - fa notare Messi - e queste sono in serie difficoltà perché hanno tante spese da affrontare e diversi posti di lavoro da mantenere. Ripeto, se non le aiutiamo, non andranno a fondo solo loro, ma anche tutto l’indotto e di conseguenza ne risentirà l’economia in generale». Il rischio è che possa aumentare anche il lavoro sommerso, una piaga che - il presidente di Ance lo ammette - «esiste da sempre». «Ma - prosegue Vito Messi - grazie alle task force per garantire costante e continuo controllo messe in campo dai vari governi, va comunque diminuendo, se non proprio scomparendo». La stessa Ance è attenta al fenomeno dei lavoratori che prestano servizio in nero e porta avanti iniziative congiunte con Formedil e Cassa edile a tutela degli operai. Nella sola Ance Taranto ci sono ben 80 imprese edili, che si traducono in qualche migliaio di lavoratori. Numeri importanti, che meritano la giusta attenzione, soprattutto in una fase di stallo come quella che si sta vivendo a causa della fine anticipata della consiliatura comunale, che ha paralizzato anche questo settore: «Dovremo aspettare la nuova amministrazione per rimettere in moto l’intera macchina burocratica alla quale noi siamo vincolati, anche semplicemente per permessi e autorizzazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)