Venezia, 18 nov. (Labitalia) - Valorizzazione della dirigenza e sicurezza sul territorio, fisco e previdenza, riorganizzazione sanitaria e urgenza medici. Sono i punti salienti dell'articolato documento programmatico in vista delle elezioni regionali in Veneto presentato ai candidati da Cida Veneto, la Confederazione che rappresenta unitariamente dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato (circa 7.000 in regione), invitandoli a porre maggiore attenzione al ruolo cruciale della dirigenza e alle urgenze del ceto medio.
La Confederazione sottolinea come la dirigenza pubblica e privata siano fondamentali per il buon andamento delle istituzioni e delle imprese. La valorizzazione dei dirigenti è essenziale per sostenere quella classe media che è, di fatto, la spina dorsale di tutta la Nazione. Cida Veneto denuncia quindi il "paradosso insostenibile" del ceto medio: due italiani su tre vi si riconoscono, ma l'82% denuncia che il valore delle proprie competenze non è riconosciuto nel reddito, subendo una condizione di "galleggiamento senza prospettiva". A questo contribuiscono anche un fisco poco equo (il 27% dei contribuenti versa quasi l’80% dell’Irpef, mentre il 43% della popolazione non versa un solo euro di imposta diretta) e un sistema previdenziale che penalizza sempre coloro che più hanno contribuito al buon andamento del sistema. Il capitolo Sanità evidenzia due criticità maggiori per il Veneto e il Servizio Sanitario Nazionale: la precarietà retributiva e la riorganizzazione chirurgica. Viene espressa forte preoccupazione per l'uso di risorse extracontrattuali per gli aumenti di stipendio, che la Corte dei Conti considera "asistematiche" e "fragili escamotage" destinati a svanire, alimentando la fuga dei professionisti dal Ssn.
Si chiede inoltre da Cida che l'aumento dell'indennità di specificità, previsto per i medici, si traduca in risorse immediatamente esigibili dal 1° gennaio 2026. La Confederazione boccia la riorganizzazione dei centri chirurgici oncologici regionali basata unicamente sul numero di interventi e chiede di adottare un approccio basato sugli esiti misurati (tasso di sopravvivenza a 30 giorni, complicanze). Auspica un maggiore investimento e implementazione della chirurgia robotica, oggi un punto di riferimento per sicurezza, precisione e formazione dei giovani chirurghi. Infine, chiede un maggiore sviluppo della psichiatria ospedaliera e territoriale e una grande attenzione all’area dell’urgenza-emergenza, che include pronto soccorso, chirurgia generale e medicina della comunità, considerato anche la caduta del Veneto al 17° posto nella graduatoria nazionale per l’efficacia dei servizi psichiatrici.















