Viceministro Maurizio Leo, la linea politica del governo Meloni è stata caratterizzata dalla proposta di procedere come “meno tasse, per sostenere lavoro e occupazione”. Dopo i primi mesi del 2024 come giudica i dati che giungono al Mef?
«I riscontri sono più che positivi. Il governo è al lavoro in maniera continua per abbassare il carico fiscale sui cittadini italiani. Dobbiamo ovviamente tenere sempre conto dell’esigenza di preservare l’equilibrio dei conti pubblici. Dunque, prudenza e serietà sono d’obbligo. Purtroppo, provvedimenti come il Superbonus hanno avuto sui conti pubblici un impatto importante. Ad ogni modo, non ci scoraggiamo. Abbiamo di recente approvato in Consiglio dei ministri il tredicesimo decreto di attuazione della riforma fiscale, che rivede tutte le tipologie delle imposte sui redditi. È un provvedimento importante che segna un ulteriore passo avanti sulla strada della semplificazione e dell'equità del nostro sistema tributario. E che contiene anche dei benefici fiscali per le famiglie meno agiate. Con le poche risorse a disposizione, abbiamo preferito comunque aiutare ancora una volta chi è in difficoltà nel quotidiano. Conoscendo la sensibilità e la generosità degli italiani, dubito che qualcuno possa aversene a male».
L’esecutivo è impegnato nel rendere meno pressante il fisco per il ceto medio. Come si può far pagare meno tasse a chi ha un imponibile oltre i 50 mila euro?
«Siamo proiettati anche su questo. Noi non ci nascondiamo dietro la demagogia come altri, perciò lo diciamo apertamente, e senza alcun timore, che non si può pensare che chi guadagna 50mila euro l’anno possa essere considerato “ricco”...
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