ROMA - Un accordo tra governo e Stellantis «è necessario, un accordo di transizione per aumentare la produzione di auto di modelli innovativi nel Paese e accompagnare l’indotto nella riconversione». Lo afferma il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine dei tavoli con i sindacati su automotive, elettrodomestico ed ex Ilva. «Dobbiamo agire per aumentare la produzione di auto nel Paese a fronte dello squilibrio dell’Italia, che nonostante la traduzione automobilistica, è il Paese europeo con il delta maggiore tra quello che viene prodotto e quello che il Paese assorbe».
Urso, vogliamo rimettere l'ex Ilva in carreggiata
«Quello che vogliamo fare è rimettere nella giusta carreggiata la principale acciaieria italiana che può tornare ad essere la principale acciaieria europea. lo Stato c'è e con i sindacati abbiamo un confronto assolutamente positivo perché vogliamo andare nella stessa direzione, quella del rilancio produttivo e della riconversione industriale». Lo afferma il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine dei tavoli con i sindacati su automotive, elettrodomestico ed ex Ilva. «Aspettiamo che l’azionista di maggioranza ci segua nella stessa direzione», aggiunge il ministro. Urso ricorda che lo scorso anno Acciaierie d’Italia ha prodotto «meno della metà di quanto programmato».
IL COMMENTO DEI SINDACATI
«È stato un incontro molto inteso, oltre tre ore. La principale novità sull'automotive è la volontà del governo di cercare con Stellantis la possibilità di un accordo per gestire la transizione, quindi chiarire molto di più le missioni dei siti, i modelli e invertire la tendenza al calo della produzione. Questo ovviamente lo apprezziamo». Lo afferma il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, al termine dei tavoli al ministero delle Imprese e del made in Italy su automotive, elettrodomestico e ex Ilva, sottolineando però che gli scioperi di luglio «restano confermati. Noi stiamo combattendo per ottenere di più, non sono scioperi contro».
Sull'elettrodomestico, «la cessione di Whirlpool e le voci di una possibile cessione di Electrolux ai cinesi di Midea costituiscono il rischio di cedere la mano a Paesi e gestioni che rischiano di impoverire ulteriormente». L’azienda, secondo Benaglia, «ha smentito le ipotesi di vendita ma le voci sull'interesse di Midea ci sono. Può darsi che Midea faccia delle offerta e può darsi che Electrolux le rifiuti, si vedrà nei collloqui futuri. Saremo convocati anche su Electrolux prossimamente», spiega.
«Sulla siderurgia abbiamo sollecitato il governo e il ministro ad agire definivamente, la situazione di Acciaierie d’Italia non può andare avanti», dice Benaglia. «Urso ha detto che entro fine luglio la vicenda prenderà una svolta. È la terza o la quarta volta che lo sentiamo - conclude Benaglia - ma comunque noi siamo pronti a confronto. O Mittal collabora e fa ripartire Afo 5 o non andiamo sa nessuna parte».