Buongiorno. È ancora estate. Molti sono ancora in vacanza, chi al mare e chi in campagna.
Che differenza c’è? L’importante è andare. Molti non vanno in vacanza perché hanno chi ha lavorato intensamente per loro durante l’anno. Sarà sempre così. Ci sono i lavoratori e gli sfaticati approfittatori. C’è appunto chi mette in evidenza queste caratteristiche. La favola della cicala e della formica insegna. Il famoso poeta La Fontaine scrisse La cicala e la formica.
la cicala sfaticata oggi direbbe così: «Era d’estate, il sole coceva, c’è Rosamarina o il Trampolino, poi lo Yoga ed un prosecco, un selfie durante un bel burraco, poi in villa per un barbecue. Certo non è a tu per tu. C’è chi parla di Dubai e chi delle Seychelles, chi della Grecia e chi di Cortina. Guai ad andare a Torre Canne o a bere una sciacquetta. In questo caso si deve rifiutare, perché sennò che si racconta?»
Tutto questo si direbbe per quanto riguarda la cicala. Lei appartiene ad una categoria che oggi chiameremmo «radical-chic», deve distinguersi, non può andare al gabinetto, deve andare in bagno (che alla fine dei conti, pensando alla natura, è la stessa cosa).
La formica, invece, nel suo piccolo è costretta a vivere una vita un po’ più modesta e la favola direbbe oggi di lei così: «Era d’estate, il sole coceva, c’è Torre Canne o Pane e Pomodoro, poi un tressette o una anguria a fette sul balcone del condominio per un obbligato selfie, “Seichelles” da sognare, ripiegando ai quattro Agip; chi sul lungomare, poi a casa, però senza farsi mancare il tu per tu. Almeno quello». La cicala e la formica fanno queste differenze. Il poeta La Fontaine, con la sua originale favoletta, mise in evidenza i due ceti. Se la cicala, ma soprattutto la formica fossero state di Bari, sicuramente non si sarebbero rassegnate a sopportare queste differenze. La formica, da grande lavoratrice, oggi sarebbe andata a Parigi a casa della cicala, avrebbe citofonato, la cicala avrebbe risposto:
- «Chi è?»
- «Buongiorno signora cicala, tu sei quella della favoletta?»
- «Sì sono io».
- «Beh io sono la formichina, grande lavoratrice che va a Torre Canne o a Pane e Pomodoro, a differenza tua e di tutta la tua Rosamarina e Trampolino, compreso il succo di frutta Yoga, Dubai ecc. ecc. Fammi una cortesia! Appena vedi il poeta che ha scritto la famosa favoletta, devi dirgli da parte mia: “Buongiorno, ha detto la formichina che ha lavorato tutto il tempo, a differenza della cicala, questa volta a votare Cinque stelle, Pd, Dc, Fdl, Lega, FI, Sinistra italiana, Azione, + Europa, Herpes, Leu, orsù, orsù, a votare vacci tu. Tanto, l’unica cosa che invece a noi formiche non ci abbandonerà mai è l’Equitalia!»