Da Lizzanello con furore. È in vetta a tutte le classifiche del 2023, anche per gli e-book. Ha vinto il Premio Bancarella, e tanti altri riconoscimenti in giro per l’Italia, e presto diventerà una serie tv. Venticinque edizioni e oltre 300mila copie (considerando tutti i formati), e i diritti venduti in diciannove paesi. Il più grande successo editoriale dell’anno ha una firma pugliese ed è quella di Francesca Giannone con il suo romanzo d’esordio La portalettere pubblicato da Nord (pp. 416, euro 19): la casa editrice, dopo il successo della saga I leoni di Sicilia di Stefania Auci, conferma le sue validissime intuizioni.
L’autrice si ispira a una vicenda realmente accaduta, quella della sua bisnonna, Anna Allavena, «bella come una statua greca», ligure trapiantata a Lizzanello nel 1934, per amore di suo marito Carlo che del paese dell’entroterra leccese è originario. Anna, dal carattere fiero, estremamente moderno, fu la prima donna a consegnare lettere, telegrammi, cartoline, sconvolgendo le dinamiche della profonda provincia pugliese. A tenere le fila, in questo struggente racconto di una terra affrescata mirabilmente dall’autrice, è l’amore, che può avere infinite strade, anche quelle più intricate.
Francesca Giannone, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Trasferitasi a Bologna, ha curato la catalogazione dei trentamila volumi dell’associazione Luigi Bernardi. Tornata nella natia Lizzanello, si dedica a due sue grandi passioni, la scrittura e la pittura.
Giannone, si aspettava tutto questo successo?
«Le rispondo con un’altra domanda: chi al suo romanzo d’esordio può aspettarsi un simile successo? Speravo ovviamente che il romanzo avesse un buon riscontro, ma tutto è andato ben oltre le aspettative. Ad oggi La portalettere ha venduto 300.000 copie ed è sul podio del libri più venduti del 2023».
Ricordiamo ai nostri lettori come nasce il suo romanzo.
«Nasce dal ritrovamento di un biglietto da visita di quasi cent’anni fa. Apparteneva alla mia bisnonna, Anna Allavena, la prima portalettere donna del paese. Era una storia rimasta sepolta in un cassetto, e ho subito pensato che meritava di essere raccontata e sottratta all’oblio. Sono sicura che siano esistite tante donne sconosciute che, come Anna, hanno compiuto delle vere rivoluzioni, contribuendo nel loro piccolo a fare la storia d’Italia».
Come si è documentata?
«La fase dedicata alla ricerca storica è durata mesi. Ho ricostruito il tessuto sociale del Salento degli anni Trenta e Quaranta grazie a documenti, scritti, testimonianze e materiale iconografico. Per il personaggio di Anna, ho attinto informazioni principalmente dai racconti orali di chi l’ha conosciuta, dalle foto e dalle lettere scritte di suo pugno grazie alle quali ho potuto ascoltare la sua “voce” e creare il personaggio letterario che a lei si ispira».
Anna è una donna modernissima. Cosa racconta alle donne di oggi?
«In tantissime mi hanno scritto, durante quest’anno, dicendomi quanto Anna sia stata per loro fonte di ispirazione. È emozionante pensare che una donna vissuta agli albori del secolo scorso possa ancora parlare, con il suo esempio di determinazione e coraggio, alle donne di oggi».
La sua bisnonna è davvero stata la prima donna portalettere in Puglia?
«Non esistono altre testimonianze storiche di portalettere donna in quegli anni, non solo in Puglia, ma in tutta Italia».
Questa è anche una struggente storia d’amore, di tanti amori…
«L’amore ha molte sfumature e derive, e ne La portalettere ho cercato di raccontarne alcune. Di certo, il rapporto che fa da filo conduttore all’intera storia è quello tra Anna e il cognato Antonio: due anime gemelle che si incontrano quando ormai è troppo tardi, e pertanto costrette a reprimere il sentimento che provano per salvaguardare la famiglia, per non disgregare le radici. D’altronde un tema cardine di questo romanzo è racchiuso in una frase pronunciata da uno dei personaggi, il saggio Don Ciccio, vale a dire “il sangue vince sempre”».
Una storia che si presta benissimo anche a essere trasposta al cinema o in tv. Ha avuto proposte in tal senso?
«I diritti cinematografici sono stati acquistati da Lotus Production dopo poche settimane dall’uscita del romanzo, a gennaio di quest’anno. Stiamo già lavorando alla sceneggiatura della serie tv».
Il 2023 l’ha fatta conoscere a un grandissimo pubblico di lettori. Cosa si aspetta dal 2024?
«Sono e sarò alle prese con la stesura del mio nuovo romanzo, e contemporaneamente mi dedicherò alla scrittura della serie tv tratta da La portalettere. Non vedo l’ora di vederla sullo schermo».