Pensate il signor Angelo Duro, di professione comico, scrittore personaggio televisivo e attore scomodo (per usare un eufemismo), aveva annunciato la prima e unica data al teatro Petruzzelli di Bari del suo nuovo spettacolo «Sono cambiato». Dopo l’annuncio della sua performance, in programma stasera alle 21, e il successivo inizio della prevendita dei biglietti, nel giro di un’ora e mezza si è registrato il tutto esaurito, un record da Guinness dei primati. Ovviamente, nessuno ha creduto all’unica data, tant’è che ad oggi solo in Puglia, Duro ha già pronte altre date: a Taranto (18 e 19 dicembre al Teatro Comunale Fusco) e Lecce (7 marzo Teatro Apollo). A queste, se ne sono aggiunte tante altre sparse in diversi teatri della Penisola. Il 40enne artista palermitano (romano d’adozione) è scontroso, irriverente e polemico, fuori da ogni schema consolidato e da qualsiasi retorica buonista e consolatoria. Un artista capace di innescare la miccia della libertà mentale e dello spirito critico nello spettatore, attraverso durissimi contenuti, perfetti tempi comici e irresistibili silenzi. Senza retorica e privo di ogni morale, è capace di toccare argomenti con grande maestria. «Sono Cambiato» si preannuncia ancora più potente dei primi due spettacoli («Perché mi stai guardando?» e «Da vivo»), dove il comico raccontava e analizzava tutte le sue idiosincrasie dichiarando di avere un brutto carattere, decisamente scomodo. Vedremo se, come recita il titolo, Duro è davvero cambiato.
Duro, più che «sono cambiato» non crede che il suo spettacolo si possa intitolare «sono esaurito», visto i risultati al botteghino?
«No, lo posso intitolare: “Sono scappato, con l’incasso”. Sto ancora decidendo se presentarmi. Da me ci si può aspettare anche questo».
Pur non essendo presente in tv da un po’ di tempo, lei ha dimostrato di avere un seguito pazzesco. Pensa che la tv abbia esaurito il suo compito? O è lei da Guinness dei primati?
«La tv è solo un elettrodomestico. Ed è meno utile del forno. E del frigorifero. Per fare quello che faccio io, non serve essere famosi. Ma essere credibili. Per quello riempio i teatri. La tv non è pronta ad ospitare uno come me. Per adesso, se vuoi sentirmi, c’è solo un modo: pagare un biglietto e venire in teatro. Non mi piace dividere l’Italia in regioni, io faccio gli stessi numeri da Verona a Catania, ma devo dire che nell’ultimo anno è cresciuta a dismisura la richiesta della mia presenza in Puglia. Anche a Taranto ho due date a dicembre che sono andate sold out in mezz’ora. E a marzo sarò a Lecce, quasi pure sold out anche quella. Significa che i pugliesi hanno proprio ottimi gusti».
Molti hanno notato più volte la sua presenza in Puglia, regione che come sa è terra anche di cinema. C’è qualcosa nel suo prossimo futuro, magari un set cinematografico?
«Il cinema lo farei solo se me lo fanno fare come dico io. A me non piace il cinema italiano. L’unica persona che stimo e che dovreste vantarvi di avere in Puglia è Gennaro Nunziante. In Italia, per quanto mi riguarda, non esiste più nessuno».