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Mario Desiati «spatriato» per lo Strega

 
Maria Grazia Rongo

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Maria Grazia Rongo

Mario Desiati «spatriato» per lo Strega

«Lavoro al nuovo romanzo»

Venerdì 10 Giugno 2022, 13:31

Uno «spatriato» pugliese tra i finalisti del Premio Strega 2022. È lo scrittore originario di Martina Franca, Mario Desiati, quarantacinque anni, il più votato l’altra sera con il suo bellissimo romanzo Spatriati, il racconto di una generazione fluida, pubblicato lo scorso anno da Einaudi, in vista della finalissima della settantasettesima edizione il 7 luglio prossimo. Desiati con 244 voti si è piazzato al primo posto della settina di autori (per la prima volta la competizione finale sarà a sette) in lizza per il prestigioso riconoscimento.

Diversi negli anni gli autori pugliesi candidati allo Strega, ma a bere dalla bottiglia gialla del dolce liquore che dà il nome al premio, a Villa Giulia a Roma, è stato solo lo scrittore barese Nicola Lagioia, nel 2015, che vinse con il suo La ferocia (Einaudi). A Mariateresa Di Lascia, poetessa, scrittrice e politica foggiana, andò il Premio Strega post mortem nel 1995 per il romanzo Passaggio in ombra (Feltrinelli).

«Ho il telefono che bolle. Sono felicissimo di essere arrivato sin qui ma questo è ancora il primo tempo. Sono contento perché sto dentro e perché Spatriati dopo più di un anno dalla pubblicazione è ancora qui e ha tante cose da dire. E poi sono anche molto scaramantico quindi non faccio pronostici» dice Desiati mentre è intento a preparare la valigia per un’altra tappa del tour che sta portando i candidati del Premio in giro per l’Italia.

Desiati, tra gli autori finalisti con lei c’è qualcuno che la preoccupa maggiormente?

«Siamo tutti amici. È un gioco, una competizione letteraria. La cosa fondamentale è che i libri siano più letti. Mi spiace anzi per chi è fuori, mi sarebbe piaciuto proseguire con tutti e dodici, perché si è creato un bellissimo rapporto tra noi. Io vengo dalle riviste letterarie e il dialogo con gli scrittori è bello, ti arricchisce».

La notizia della finale di «Spatriati» ha fatto subito il giro del web. Tantissimi sono i suoi concittadini martinesi che le hanno fatto i complimenti sui social e che incrociano le dita in vista del 7 luglio…

«Mi hanno scritto tanti amici di Martina ma quello che è successo sui social non l’ho letto perché sono molto impegnato con le presentazioni per lo Strega. A proposito, il 2 luglio con gli altri sei verremo a Bisceglie. In tutto faremo altri 20 incontri in giro per l’Italia e a fine giugno andremo anche a Copenaghen. Comunque mi dicono che in paese sono tutti molti contenti e speriamo che lo siano anche di più il 7 luglio».

«Spatriati» è il romanzo della sua maturità narrativa?

«Io penso che l’ultimo romanzo di un autore è sempre il suo libro compiuto. In quel momento è quello il libro della sua vita. Quando poi non pubblichi per cinque anni come è successo a me è ovvio che sia la fine di un percorso. Io sono oggi una persona molto diversa da quella che ero quando ho cominciato a scrivere questo libro nel 2015. Più matura? Non lo so. Però le dico anche che essendo io già proiettato sul nuovo libro paradossalmente sto già pensando che sarà il prossimo il libro della mia vita».

Sta scrivendo un nuovo romanzo quindi? Può darci qualche anticipazione?

«È un romanzo con un ampio arco narrativo perché racconta le vicende di una famiglia a partire dal bisnonno. È un viaggio all’interno di un cognome, la storia di un cognome più che una storia famigliare. Ambientato tra la Puglia e Berlino per una ragione storica».

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