BARI - L’ospedale «Di Venere» di Bari, vista l'emergenza e le difficoltà di altre strutture sanitarie baresi, è entrato momentaneamente a supporto della rete ospedaliera regionale Covid-19, pur restando un riferimento per le patologie non-Covid. Nel reparto di rianimazione sono stati riconvertiti 8 posti letto, a questi vanno aggiunti 20 posti di Osservazione breve intensiva (Obi) annessi al pronto soccorso, rimodulati per attivare posti letto di Pneumologia e un reparto chirurgico di 4-6 posti, con all’interno una sala chirurgica. Circa una quarantina di posti complessivi allestiti per offrire un sostegno. «L'ospedale Di Venere - commenta il direttore generale Asl Bari, Antonio Sanguedolce - non solo ha prontamente dato esecuzione a quanto richiesto dalla Regione, ma ha anche messo a disposizione ulteriori risorse strutturali e umane, pur conservando un ruolo centrale per quanto riguarda le patologie non Covid. Uno sforzo notevole». «Siamo entrati subito a supporto della Rete Covid - spiega Claudio Petrillo, direttore facente funzioni di Anestesia e Rianimazione - riorganizzando gli spazi e mettendo in sicurezza i percorsi. Un impegno che «ha coinvolto tutto l’ospedale», come sottolinea Alessandro Sansonetti, direttore medico.

Circa una quarantina di posti complessivi allestiti per offrire un sostegno.
Lunedì 16 Novembre 2020, 15:18