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Torre a Mare, spunta il ring sul set del film Upside Down

 
Carlo Stragapede

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Carlo Stragapede

Torre a Mare, spunta il ring sul set del film Upside Down

Ciak notturni per il film di Luca Tornatore

Mercoledì 30 Settembre 2020, 12:28

Per due sere Torre a Mare quasi come il Caesars Palace di Las Vegas, una delle location più prestigiose per gli incontri di pugilato con «borse» milionarie. Nella piazza centrale della ex frazione marinara, sotto il cielo azzurro spazzato dal vento, ieri è spuntato all’improvviso un ring. Non ci saranno grandi nomi della boxe a disputarsi il titolo mondiale, ma il contesto emotivo è di quelli forti.
Sveliamo il mistero. A Bari sono in corso le riprese del film «Upside Down» del regista romano Luca Tornatore. La trama racconta di un ragazzo con sindrome di Down, Paolo (interpretato dal 25enne di Tivoli Gabriele Di Bello, che per coincidenza ieri ha festeggiato il suo onomastico), il quale trovandosi per caso in una palestra di fit boxe si innamora dei guantoni e del ring e comincia a praticare lo sport. Pur restano un dilettante, egli riesce a sfidare i suoi limiti e soprattutto a demolire, a pugni (stavolta metaforici), i pregiudizi diffusi nella società. Insomma il mondo dei benpensanti viene messo davvero «sottosopra» (Upside Down, appunto, con un felicissimo gioco di parole).

Dopo alcune settimane di ciak nella storica Accademia pugilistica Portoghese, che ha sede nella «pancia» dello Stadio della Vittoria, il maestro Antonio Portoghese con i suoi bravissimi collaboratori ha montato il ring a Torre a Mare dove tra ieri e domani, in notturna, viene registrato il match «della vita» del talentuoso Paolo.
Quasi come un film nel film, l’operazione del montaggio del mitico quadrato con le corde è diventata uno spettacolo per i residenti torreamaresi che transitavano di lì e non hanno resistito alla tentazione del selfie sul singolare set cinematografico. Verso ora di pranzo sono arrivate le comparse, dirette dalla responsabile delle figurazioni Cinzia Clemente. Oltre a loro, un volto noto delle sitcom e del cabaret barese: Donato Francone, al quale la produzione ha affidato un ruolo. Tra gli attori locali che partecipano alle riprese, anche Matteo Pedone (nel ruolo dello sponsor) e Dario Diana (nei panni di un fruttivendolo), mentre nel cast tecnico Pietro Manigrasso è organizzatore delle scene di massa.

La vicenda narrata nel lungometraggio è ispirata alla storia vera di Garrett Holeve, il giovane statunitense con sindrome di Down e artrite reumatoide che trova nella disciplina delle arti marziali miste (Maa) la scommessa vincente della propria esistenza. Tornatore (omonimo del premio Oscar Peppuccio) ha creduto molto nel progetto al punto di co-produrlo insieme con Rai Cinema, Ministero dello Spettacolo, Regioni Puglia e Valle d’Aosta attraverso le rispettive Film Commission (la nostra Afc ha investito 180mila euro), per un budget complessivo di un milione 200mila. Un’altra parte della storia sarà ambientata appunto sulla neve della Valle d’Aosta, dove la produzione si sposterà a dicembre.
Gabriele Di Bello, campione paralimpico di nuoto, è già conosciuto al grande pubblico televisivo per avere interpretato su Raiuno, lo scorso dicembre, la fiction «Ognuno è perfetto». In «Upside Down», i suoi genitori sono Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano (famoso per il ruolo di Manolo in «Cado dalle nubi» con Zalone), mentre l’allenatore ha il volto di Antonio Zavatteri e l’ex «secondo» ha le meravigliose rughe di Paolo Graziosi, artista con una lunghissima carriera alle spalle. La direttrice del casting è Roberta Corrirossi.

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