Venerdì 31 Ottobre 2025 | 20:12

Bari-Cesena, brividi. Il punto di Alberto Fontana, che ha vestito entrambe le maglie

Bari-Cesena, brividi. Il punto di Alberto Fontana, che ha vestito entrambe le maglie

 
Pierpaolo Paterno

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Pierpaolo Paterno

Bari-Cesena, brividi. Il punto di Alberto Fontana, che ha vestito entrambe le maglie

«In Puglia sono stato benissimo. Abbiamo una chat tutti assieme. Quella biancorossa è una maglia importante. E noto calciatori timidi...»

Venerdì 31 Ottobre 2025, 12:55

Per Alberto «Jimmy» Fontana quella di domenica al San Nicola non potrà mai essere una partita come le altre. Cesenate doc, classe ‘67, più di cento volte tra i pali del Cesena e 133 del Bari, l’ex portiere vive la vigilia del match dell’undicesima giornata con l’occhio esperto dell’osservatore e la sensibilità di chi conosce a fondo due piazze diverse ma accomunate da una passione viscerale. Da una parte c’è il Cesena di Michele Mignani, ex tecnico biancorosso, protagonista di un avvio di stagione entusiasmante. Dall’altra, un Bari che fatica a trovare identità e continuità nonostante l’ultima, fortunosa vittoria contro il Mantova.

Fontana analizza con equilibrio i due momenti opposti, offrendo uno sguardo a 360 gradi su un incrocio dal sapore intenso, carico di ricordi e significati personali. Soprattutto da tre giornate a questa parte, ovvero da quando il figlio Niccolò è convocato in prima squadra come secondo portiere.

Fontana, ha visto l’ultima vittoria del Cesena sulla Carrarese? Tre punti che hanno galvanizzato spogliatoio e ambiente. Che aria tira da quelle parti?

«Ero al Manuzzi l’altra sera, per seguire da vicino mio figlio Niccolò. Sostituisce l’infortunato Siano. Una novità inaspettata. Mignani sta facendo un lavoro incredibile. Quest’anno ha una squadra plasmata sulle sue esigenze. Un gruppo difficile da affrontare. Gioca bene, in modo compatto, soprattutto nei momenti difficili. Ci sono ragazzi del settore giovanile come Berti, Francesconi e Shpendi. Quest’ultimo tornato a segnare. Senza scordare i vari Blesa davanti, più Castagnetti e Frabotta. Un Cesena che darà molto fastidio a tante».

Da cesenate e doppio ex, come vive questa vigilia di Bari-Cesena? È una sfida che per lei ha ancora un sapore speciale?

«Sono cresciuto a Cesena. Poi mi sono ritrovato in una grande città come Bari, una piazza che la B non la vuole. Sono stato benissimo. Abbiamo una chat con i compagni della squadra del ‘93 e ‘94, con in testa Protti che gioca la sua personale partita. Siamo tutti con lui».

Il Cesena di Mignani è partito fortissimo: 20 punti in 10 gare. Cosa la convince di più di questa squadra e quali sono, se ci sono, i suoi punti deboli?

«La B è un campionato bello e difficile. Non ci sono partite scontate. Si gioca tanto e si spendono molte energie. I tanti impegni, a livello fisico, in una squadra in euforia potrebbero incidere. Il Bari sarà avvantaggiato dall’aver saltato la sfida di Castellammare. La vittoria sul Mantova è importantissima. Gioco a parte, conta solo il risultato finale. A Bari giochi sopra la B come aspettative. Requisito che paghi se non hai le spalle larghe».

Nel complesso, Mignani a Bari ha lasciato ottimi ricordi. Pensa che la sua esperienza in biancorosso lo abbia reso un tecnico più maturo e pronto per guidare una squadra da vertice come il Cesena?

«Si. A Bari ha fatto benissimo e ha valorizzato dei giovani. Il Cesena non è solo punti, ma gioca anche bene e sa farti male. Quando a Bastoni si accende la lampadina, cambia la partita da solo. E ha in Klinsmann un grande portiere. Merita la A».

Il Bari, invece, è in evidente difficoltà. Nove punti in nove gare, nonostante la vittoria sul Mantova. Che idea si è fatto delle cause di questo rendimento altalenante?

«Parto da Moncini che è cresciuto a Cesena. Ha un pedigree a suon di gol. Il giocatore più carismatico oggi a Bari. Per il resto, vedo una squadra con molti giocatori in sofferenza per il fatto di essere a Bari. Credo che qualcuno abbia patito le ambizioni della piazza. Noto calciatori timidi».

Ha notato un problema più tattico o più mentale nella formazione di Caserta?

«Con Caserta ci ho giocato a Palermo. Un allenatore che in passato ha fatto molto bene. Ho la sensazione che molti giocatori abbiano il braccino corto. Non è facile per il mister trasmettere quel di più quando lo stadio ti fischia».

Dal suo punto di vista di ex portiere e oggi osservatore, quanto conta in queste situazioni la solidità difensiva e la personalità del gruppo rispetto agli aspetti puramente tecnici?

«Difesa a parte, il rapporto negativo tra tifosi e proprietà condiziona lo spogliatoio. Questo è un vero problema».

Gran parte dei punti del Bari sono merito del portiere Cerofolini. Che giudizio ha del numero uno biancorosso?

«Per lui Bari è una grande opportunità, un trampolino di lancio ed un esame importante per un portiere. Fare bene in B è importante. A Bari lo è di più. Non basta però solo parare. Devi anche trasmettere la sensazione di dominio e padronanza alla difesa e alla squadra».

Cesena e Bari rappresentano due piazze calde, passionali. Ma mentre in Romagna si respira entusiasmo, al San Nicola regna lo scetticismo. Quanto potrà incidere domenica il clima dell’ambiente sulle prestazioni dei giocatori?

«Tantissimo. Se dopo mezz’ora, il Bari non avrà incanalato la partita in una certa direzione, il Cesena di sicuro trarrà dei vantaggi. I bianconeri sfrutterebbero la situazione. Sanno incassare l’euforia dell’avversario, ma in ripartenza hanno le armi per fare male».

Lei che conosce bene entrambe le realtà, quali analogie e differenze vede nel modo di intendere il calcio tra Cesena e Bari?

«Due piazze distanti per bacino di utenza, ma entrambe passionali. A Cesena vanno in diecimila con tanti ragazzini e famiglie. A Bari si fanno altri numeri. E si vuole solo vincere la B».

Infine, se dovesse fare un pronostico “da cuore e da testa”, come vede questa partita? Chi arriva meglio e chi ha più da perdere?

«Il Bari avrà più energie non avendo giocato mercoledì. Il Cesena ha speso tantissimo contro la Carrarese. Nel complesso, adesso stanno meglio i romagnoli e ci arrivano con un altro spirito».

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