LECCE - Ha steccato le prime due gare, disputate con Atalanta ed Inter, il centrale difensivo Kialonda Gaspar, facendo serpeggiare più di un mugugno tra i tifosi, preoccupati del fatto che potesse non essere all’altezza di sostituire degnamente Marin Pongracic, pilastro del Lecce 2023/2024. Il calciatore angolano si è fatto scivolare addosso le critiche ed ha sfoderato una buona performance nel match interno vinto per 1-0 con il Cagliari, ricevendo il premio che compete al migliore in campo. Quindi si è ripetuto domenica a Torino, dove i giallorossi hanno pareggiato per 0-0, convincendo sul piano della prestazione, anche grazie al «muro» eretto, in fase di non possesso, da lui e dal capitano Federico Baschirotto.
Di testa, Gaspar sembra imbattibile. Questa dote è importante per difendersi, onde allontanare le minacce, soprattutto sulle palle inattive, ma anche per attaccare, com’è accaduto con il Cagliari, quando ha fatto da sponda sul cross di Remi Oudin, servendo a Nikola Krstovic l’assist che ha portato al gol che ha deciso la sfida.
«Nelle prime due partite del torneo il risultato non è stato quello sperato, in quanto sono maturate due sconfitte - sostiene il centrale difensivo angolano -. Ma poi è arrivata una svolta e siamo riusciti a conquistare il bottino pieno con il Cagliari ed un punto a Torino. Questo fatto ci permette di continuare a lavorare con maggiore serenità per progredire com’è necessario. La differenza tra le prime due uscite con Atalanta ed Inter e le successive due con i rossoblù sardi ed i granata piemontesi sta nel fatto che inizialmente venivamo dal pre-campionato e che pertanto era ancora in corso il percorso che va effettuato per diventare squadra».
Sugli obiettivi da inseguire non ha dubbi, chiarendo che per il suo modo di pensare conta esclusivamente il risultato d’assieme, non quello personale: «Il traguardo è costituito dalla permanenza del Lecce in serie A. In uno sport di gruppo come il calcio l’unica cosa che conta veramente è il collettivo, non il singolo calciatore e le sue ambizioni. Quindi è fondamentale centrare la salvezza».
Dopo avere militato nella massima divisione angolana, nell’estate 2022 Gaspar si è trasferito all’Estrela Amadora, compagine della seconda serie portoghese, contribuendo alla promozione. Con il medesimo sodalizio, nel 2023/2024 ha ottenuto la permanenza. Ora è approdato nell’olimpo del calcio italiano ed è consapevole di dovere alzare sempre più l’asticella delle sue performance. «Sto disputando un torneo molto difficile. Quindi non penso di dovere crescere solo su alcuni singoli aspetti, ma sotto tutti i profili perché c’è sempre qualcosa da migliorare sulla quale lavorare sodo per riuscirci».
Ha avuto diversi allenatori ed ora Luca Gotti, ma preferisce non fare confronti: «Ogni trainer ha il suo carattere, le sue idee calcistiche, il suo modo di affrontare le singole partite. Ciascuno ha le proprie strategie. Insomma, ci sono sempre delle differenze. Il tipo di calcio può variare da una competizione all’altra».
NOTIZIARIO Il Lecce si è allenato ieri mattina ad Acaya. Hanno svolto un lavoro personalizzato Banda, la cui disponibilità per la sfida di sabato con il Parma è assai dubbia, Kaba e Sansone. Gotti ha fissato per la mattinata di oggi la nuova seduta di preparazione in vista del match di sabato (20.45) con il Parma.
PRECEDENTI Il team giallorosso e quello ducale si sono sfidati, nel Salento, tra campionato (A, B e C) e Coppa Italia 27 volte. I successi del Lecce sono stati 8 contro 11 della formazione emiliana, mentre 8 match sono terminati in parità. L’undici di casa ha realizzato 35 gol ed altrettanti ne ha segnati quello ospite. Solo 3 incontri su 27 sono terminati senza reti. È accaduto in C, nel 1953/1954, il Coppa Italia, nel 1992/1993, e in A, nel 1999/2000.
In massima serie, il Lecce ha battuto il Parma solo in una circostanza, il 12 maggio 1991. Ad allenare la compagine salentina era Zbigniew Boniek ed il gol che regalò il successo ai giallorossi fu firmato da Paolo Benedetti. L’ultimo precedente in A risale al 2 agosto 2020: ad imporsi è stato il Parma, per 4-3, sancendo la retrocessione in B della squadra diretta da Fabio Liverani.