TARANTO - «Il Taranto F.C. 1927, con grandissimo dispiacere e contro le sue aspettative e volontà, una volta completato il ritiro precampionato di Viggiano, in programma dal 18 luglio al 2 agosto, provvederà a trasferire definitivamente il proprio staff ed i propri calciatori in una sede alternativa che il club sta predisponendo per la prossima stagione sportiva che è alle porte». È quanto ha reso noto la società rossoblu con una nota pubblicata ieri mattina che ha stravolto il weekend dei tifosi ionici. Non proprio un fulmine a ciel sereno visto che la decisione verte sull'utilizzo dello stadio Iacovone nei prossimi anni durante i quali sarà sottoposto a grandi lavori in vista dei Giochi del Mediterraneo 2026: l'ipotesi non è mai stata ufficialmente confermata dalle istituzioni, ma paventata come una strada su cui fare il possibile per realizzarla.
Nella nota della società guidata da Massimo Giove, però, si legge che il ministro dello Sport Andrea Abodi ed il ceo di Sport&Salute Nevio Nepi «nel corso di un tavolo di concertazione tenutosi presso la Subfor di Taranto confermavano, dinanzi al commissario straordinario Massimo Ferrarese, al vice sindaco di Taranto Gianni Azzaro ed all’avvocato Enzo Sapia del Taranto Fc 1927, che la nostra squadra avrebbe, tranquillamente, giocato le gare casalinghe del prossimo campionato presso lo stadio lacovone, in presenza del proprio pubblico. Una volta inoltrata richiesta di sottoscrizione della concessione d’uso dello Iacovone al Comune di Taranto - aggiunge il club - sono sorte le difficoltà». La nota spiega che non vi è stata nessuna risposta alle cinque pec inviate tra fine maggio e i primi di luglio: «è evidente - commenta quindi la società - la difficoltà dell’Amministrazione Comunale a poter rilasciare la convenzione in oggetto, probabilmente perché attende l’autorizzazione dal Commissario dei Giochi del Mediterraneo». Il club tuttavia ammette che proprio Ferrarese aveva definito questa ipotesi «di difficile realizzazione in considerazione dei tempi necessari all’espletamento di tutta la procedura di affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione delle opere» e sentenzia «lo lacovone non sarà disponibile».
In fase di iscrizione, in realtà, il Comune aveva fatto pervenire la certificazione di idoneità dello stadio lacovone per le partite interne del prossimo campionato, con una capienza di 10.989 spettatori, identica alla stagione appena conclusa: un documento che il Taranto ha trasmesso agli organi della Federcalcio, ma poi qualcosa si è inceppato.
Per la cronaca, la soluzione alternativa ipotizzata alcuni mesi fa era quella dello stadio «Italia» di Massafra: nel secondo masterplan dei Giochi del Mediterraneo, infatti, è previsto un intervento su quell'impianto da 2,3 milioni di euro di adeguamento per arrivare a una capienza di 4mila spettatori. Ufficialmente, lo stadio massafrese, sarà infatti uno dei campi di allenamento degli atleti impegnanti nella manifestazione del 2026, ma il Taranto Fc chiedendo una deroga alla Federazione avrebbe potuto considerarlo come un’alternativa. La società, invece, era apparsa più interessata all’ammodernamento dello stadio di Faggiano, struttura già nella disponibilità del presidente Giove: un’ipotesi mai realmente presa in considerazione della struttura commissariale. Occorre sottolineare infine che nei giorni scorsi, Ferrarese ha inviato alla Commissione provinciale per i pubblici spettacoli, il progetto del nuovo Iacovone per valutare se possono esserci le condizioni per far convivere lavori e gare casalinghe della squadra di Capuano, ma il club, dopo diverse richieste, ha ritenuto il silenzio del Comune come la fine delle trattative. E così ora annuncia il trasloco. E l’estate del calcio tarantino diventa in un attimo più rovente.