LECCE - La Polizia ha notificato nei giorni scorsi un provvedimento di Daspo a un dirigente del Barletta. L’episodio riguarda i disordini avvenuti durante l'incontro dello scorso 1° ottobre tra le compagini Nardò-Barletta allo stadio comunale di Matino. La partita, conclusasi con la sconfitta della squadra ospite, ha suscitato il malcontento del presidente onorario del Barletta, Mario Dimiccoli, e di alcuni tesserati della società che, imputando alla terna arbitrale un comportamento di favore nei confronti della squadra di casa, si è dire4tto verso gli spogliatoi degli arbitri pronunciando accuse e offese.
Gli agenti della Polizia sono intervenuti per impedire l'ingresso negli spogliatoi dei direttori di gara all'uomo che, con atteggiamento sempre più aggressivo, ha ricolto insulti e minacce anche nei confronti dei poliziotti. A seguito di approfondimenti investigativi da parte del Commissariato di Nardò, il dirigente barlettano è stato denunciato per i reati di resistenza, minacce e violenza a pubblico ufficiale in occasione di manifestazioni sportive, ed è stato colpito da un provvedimento Daspo per la durata di un anno, in quanto il suo comportamento è stato ritenuto pericoloso per l'ordine e la sicurezza pubblica. La replica del club biancorosso: «La società rende noto che tali fatti sono oggetto di attenta valutazione e che avverso il provvedimento notificato sarà proposto rituale ricorso. Rimaniamo fiduciosi che la giustizia possa fare il suo corso».
ALTRI DASPO PER UN TIFOSO DEL MANDURIA E UNO DELL'OTRANTO
La Polizia ha notificato nei giorni scorsi altri due provvedimenti Daspo, relativi ad altrettanti episodi ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica verificatisi in occasione di incontri di calcio di serie minori in provincia. Il primo episodio per cui il Questore di Lecce ha emesso un provvedimento Daspo della durata di un anno riguarda l'incontro di calcio dello scorso 12 novembre disputatosi tra la squadra A. Toma contro Ug Manduria Calcio, tenutosi allo stadio comunale di Otranto.
Qui, a pochi minuti dalla conclusione dell'incontro, gli agenti della Polizia in servizio di ordine pubblico nei pressi del settore ospiti, dove erano presenti circa settanta supporters del Manduria Calcio, hanno notato dapprima nel gruppo l'accensione di un fumogeno, che poi è stato lasciato cadere per terra tra gli spettatori, mettendo in pericolo l'incolumità degli stessi. Dagli approfondimenti investigativi del personale della Polizia in servizio al Commissariato di Otranto, è stato identificato il responsabile del gesto, considerato pericoloso per l'ordine e la sicurezza pubblica, in un minore che è stato raggiunto dal provvedimento Daspo del Questore della durata di un anno.
L’altro episodio, sempre riguardante comportamenti pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica, si è verificato durante l'incontro di calcio tra a Asd Città di Otranto e Brilla Campi tenutosi lo scorso 26 novembre allo stadio comunale di Otranto. L'episodio in questo caso si è verificato prima del fischio d'inizio del match, nei pressi dell'ingresso dedicato ai tifosi locali. Un gruppo di supporters della squadra di casa, riconoscibili dalle sciarpe e dai vessilli bianco azzurro, prima di fare ingresso nell'impianto sportivo, ha acceso e lanciato un fumogeno in direzione del personale della Polizia in servizio, che sostava con l'autovettura con i colori d'istituto, nei pressi del parcheggio dell'impianto. I poliziotti si sono accorti immediatamente dell'ordigno volato nella loro direzione, creando un serio pericolo per l'incolumità degli stessi operatori. Di seguito sono state visionate le registrazioni del personale della Polizia Scientifica presenti sul posto e dai successivi approfondimenti investigativi è stato identificato il responsabile del reato: un minore, che è stato denunciato all'autorità giudiziaria per possesso e lancio di materiale pericoloso. Il reato commesso durante una manifestazione sportiva e pertanto pericoloso per la sicurezza pubblica è costato al giovanissimo tifoso un provvedimento Daspo di due anni emesso nell'immediatezza dal Questore di Lecce.