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«Meloni bomber alla Vialli Emiliano? Un tuttocampista. E la destra deve allenarsi meglio»

«Meloni bomber alla Vialli Emiliano? Un tuttocampista. E la destra deve allenarsi meglio»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

«Meloni bomber alla Vialli Emiliano? Un tuttocampista La destra deve allenarsi meglio»

A parlare è il deputato di Forza Italia, Giandiego Gatta

Lunedì 17 Aprile 2023, 12:27

12:36

Onorevole Giandiego Gatta, deputato di Forza Italia, il suo rapporto con il mondo del calcio?

«Non sono un ct della nazionale mancato, come la nota aspirazione di milioni di italiani-tifosi».

Ha però una squadra del cuore?

«Il Napoli. È una passione calcistica ereditata da mio padre Renzo, antico esponente del Msi di Capitanata. Sa, per noi di centrodestra, la tradizione è importante. E va di padre in figlio».

Segue gli azzurri di Luciano Spalletti?

«Stanno facendo un campionato straordinario, con in attacco un bomber di levatura internazionale come Osimhen. E poi c’è l’imprendibile funambolo Kvara».

Chi le ricorda il georgiano?

«Che domanda… Ha movenze alla Maradona».

Dopo il Napoli, c’è ancora spazio nel suo cuore di tifoso…

«Da sempre sono sostenitore delle formazioni locali daune, dal Manfredonia al Cerignola, passando per il Foggia, fin da ragazzino, che con Zeman era diventato un club culla del calcio spettacolo».

Il pallone visto dalle gradinate di uno stadio cosa le fa tornare in mente?

«Andavo giovanissimo allo Zaccheria con mio padre, allora consigliere provinciale. L’allenatore del Foggia era Ettore Puricelli. In campo c’erano Colla, Pirazzini, Bordon…».

Ha ricordi particolari?

«Si mangiava in fretta la domenica e correvamo con la Fiat 128 verdina di papà verso lo stadio. In occasione di Foggia-Napoli, un tifoso dauno si tolse la sciarpa e me la regalò, dicendomi che la meritavo più io di lui, per quanto avevo sostenuto i diavoli rossoneri. Sugli spalti insultavano il campano Antonio Iuliano con epiteti irripetibili. Uno è indelebile: “Iulian, hai l’epatite morale”. Poi lo scandalo del calcio scommesse mi ha fatto passare un po la voglia di andare in tribuna. Negli ultimi sono tornato a vedere le partire del Manfredonia».

Ha giocato a pallone da ragazzo?

«Con pessimi risultati. In un campionato delle parrocchie fui il capocannoniere, ma degli autogol… Per fortuna non ho ripetuto lo stesso trend in politica».

Giorgia Meloni le ricorda un top player?

«È un centravanti di sfondamento alla Gianluca Vialli».

La Schlein invece?

«È come un allenatore che ha preso una squadra in zona retrocessione. Bisogna essere clementi, ma non riuscirà a rianimare la sinistra caviale e Rolex».

Come vede Emiliano e Decaro nei prossimi anni?

«Il governatore è un “tuttocampista” a fine corsa alla Regione: ha creato caos anche nel suo spogliatoio. Decaro invece è un giocatore dal valore ancora da scoprire. Non conosciamo il suo modulo di gioco preferito».

Il centrodestra in Puglia perde alla Regione da vent’anni. Come si interrompe la serie di sconfitte?

«Come nel pallone, bisogna lavorare sodo e allenarsi curando i dettagli in vista dei prossimi appuntamenti. Bisogna scegliere i giocatori e soprattutto il centravanti che possa cambiare in meglio la nostra terra».

Nelle prossime contese che ruolo pensa di svolgere, dal Comune di Foggia alle regionali?

«Sono stato eletto per tre volte di fila alla Regione. Ora sono alla Camera. Spero che nella coalizione si pratichi l’ascolto e non si proceda in maniera presuntuosa e autoreferenziale. Nessuno deve poter dire che il centravanti deve essere per forza il “mio”. Bisogna scegliere il migliore, di qualsiasi partito sia».

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