BARI - Si chiude il girone d’andata in serie B, per il Bari è tempo dei primi consuntivi. Il quarto posto solitario a quota 30 punti, in piena zona playoff promuove pienamente l’operato biancorosso. Tra i protagonisti dei Galletti in pochi hanno avuto un rendimento inferiore alla sufficienza, alcuni spiccano per essersi rivelati al primo impatto con la categoria o per esserci tornati in grande spolvero. Eppure, l’analisi in dettaglio rivela che ci sono ancora margini di miglioramento, elementi che magari si sono poco integrati nei concetti di Mignani aprendo la possibilità ad interventi di mercato attraverso i quali davvero si potrebbero aprire ambizioni per i massimi traguardi. Ecco, quindi, il pagellone dei primi 19 turni di cadetteria.
Caprile 8
19 presenze, 19 reti subite. Unico biancorosso sempre in campo, chissà che cosa avrebbe risposto se la scorsa estate gliel’avessero detto…Ma il 21enne veneto ha meritato sul campo la ribalta: reattivo tra i pali, coraggioso in uscita, capace di interventi che si traducono in punti sonanti. Basti ricordare le prestazioni a Parma, Perugia, Como o al San Nicola con il Modena, solo per citare le prove più esaltanti. Il Bari in teoria avrebbe in mano il portiere per i prossimi 15 anni, ma in tanti gli hanno messo gli occhi addosso (Torino, Udinese, ovviamente il Napoli…): almeno fino a giugno resterà.
Pucino 6
17 presenze, 0 gol. Titolare inamovibile fino all’ultimo mese, poi sorpassato da Dorval. L’esperienza lo rende prezioso in fase difensiva, lo si è visto molto meno spingere ed il Bari raramente produce occasioni da destra. Di sostanza, senza abbagliare. Ma sarà ancora utile.
Dorval 6
10 presenze, 0 gol. Si sta guadagnando maggiore spazio, grazie a corsa, velocità e intraprendenza. Predilige la corsia sinistra, ma è a destra che si è fatto preferire, giocando sulla corsia del piede naturale. Il suo modo di interpretare il ruolo è decisamente più congeniale alle idee di Mignani. In fase difensiva, però, ha molto da imparare se vuole definitivamente consacrarsi.
Ricci 6
11 presenze, 0 gol. La sua stagione è cominciata con lo spavento (poi subito scongiurato) di un lieve scompenso cardiaco ed è proseguita tra diversi intoppi di natura fisica. Se sta bene, è il laterale perfetto per “gamba”, spunti e costante appoggio sulla sinistra. Gli serve un pizzico di continuità in più.
Mazzotta 6
7 presenze, 0 gol. Doveva andare via, invece è stato ben presto reintegrato nella lista dei 18 over. Premio alla professionalità che non lo ha fatto mollare anche nei lunghi periodi in cui non è stato utilizzato. Chiamato di più in causa nell’ultimo mese, ha sfoggiato una buona condizione.
Di Cesare 7,5
17 presenze, 2 gol. Il capitano è un miracolo di longevità sportiva. A 39 anni suonati è ancora un pilastro. Autorevolezza, senso della posizione, agonismo, oltre le note abilità tecniche e nel gioco aereo. Il suo score è impreziosito da due reti (entrambe al San Nicola, contro Sudtirol e Modena). L’unico neo è qualche ammonizione di troppo (ben otto cartellini gialli).
Vicari 6,5
15 presenze, 0 gol. Qualche problema fisico a inizio stagione, poi si è stabilmente appropriato della maglia da titolare da centrale. Applicato in marcatura, difficilmente superabile di testa, pulito nell’impostazione dalle retrovie. L’impressione è che con l’opportuna continuità abbia ulteriori margini di miglioramento.
Terranova 5,5
10 presenze, 0 gol. Avvio di torneo stentato, non all’altezza della sua prestigiosa carriera. Nel tempo ha migliorato condizione e prestazioni, ma ha perso il posto da titolare ed ora è una delle prime alternative ai centrali. Lo scorso anno era insostituibile.
Zuzek 5,5
3 presenze, 0 gol: Colpisce la padronanza tecnica e la volontà nell’impostare che ne svela l’attitudine da centrocampista all’occorrenza. Non impeccabile, però, sul piano tattico e in marcatura. Non a caso, Mignani non lo ha utilizzato con continuità da titolare.
Maita 7
17 presenze, 1 gol. Avrebbe meritato la serie B molto prima, invece ci arriva a 28 anni, senza accusare alcuno scompenso. Per corsa, ritmo e intensità, il suo apporto è irrinunciabile. Tra i pochi centrocampisti in cadetteria che riescono a creare superiorità numerica, gli mancherebbe l’ultimo step: una maggiore presenza in zona gol.
Mallamo 6
14 presenze, 0 gol. Sempre pronto all’uso, sebbene non sia stato spesso titolare. L’elasticità tattica gli consente di spaziare dagli abituali panni di mezzala a quelli di centrale puro quando è stato necessario variare modulo. Può e deve crescere, ma risponde sempre presente.
Maiello 7
15 presenze, 0 gol. Unico regista puro dei Galletti, si è ripreso la B dopo le panchine a Frosinone e i sei mesi in C con il Bari, ribandendo di valere ancora la categoria. Ordinato, preciso, inappuntabile sul piano tattico, anche se non arrembante nell’incedere.
Benedetti 6,5
13 presenze, 0 gol. Sembrava destinato a fungere da alternativa ai titolarissimi, invece, nell’ultimo mese ha ribaltato le gerarchie portando Mignani a variare l’assetto tattico (con il passaggio al 4-3-2-1) prevedendone la presenza. Bella corsa, decisa la progressione, lodevole l’intraprendenza. Ha tutto per sfondare.
Folorunsho 7,5
18 presenze, 5 gol. Imprescindibile per fisicità, prestanza, doti nell’inserimento offensivo che lo hanno portato a segnare ben cinque reti (centrocampista più prolifico del campionato insieme al reggino Fabbian). A lungo mezzala dalle accelerazioni letali, con il 4-3-2-1 è scalato a ridosso dell’attacco sentendosi persino più a suo agio. Se non accusasse evidenti cali all’interno delle gare, sarebbe già da serie A.
D’Errico 5,5
10 presenze, 0 gol. Trascinatore e assoluto protagonista nella scorsa stagione, è diventato comprimario, usato soltanto a gara in corso, mai titolare. La volontà non è mai mancata, ma il contesto è riduttivo per uno con le sue qualità. Quasi certamente sarà ceduto a gennaio.
Botta 6,5
14 presenze, 2 gol. Inizio in salita, con l’impressione di qualche muso lungo ed alcune esclusioni eccellenti che lasciavano addirittura presagire una prematura separazione. Invece, ha avuto la forza di reagire, riprendersi il posto, inanellare diverse prestazioni maiuscole. Con i mezzi che ha potrebbe fare ancora di più. A volte, invece, gli manca la giocata determinante che il ruolo imporrebbe.
Bellomo 6
15 presenze, 1 gol. Magari meno appariscente di quando da ragazzino brillava con colpi alla Cassano. Eppure, tanto prezioso sia da trequartista che ha regalato equilibrio e sagacia tattica, sia da mezzala con attitudini offensive o persino da centrale puro in corso d’opera. Se alla sostanza aggiungesse più spesso qualcuna delle sue invenzioni…
Galano 5
4 presenze, 0 gol. Quattro presenze, 88’ in campo, ai limiti dell’ingiudicabile. Uno come lui, però, non ha bisogno di alibi. Tra i più esperti e prolifici nella categoria, non ha mai lasciato tracce del suo talento, né dei colpi che lo hanno consacrato come “Robben di Puglia”. Ha il biancorosso nel sangue, non andrebbe mai via, ma ora sembra davvero ai margini: gennaio ne scandirà il futuro.
Cangiano 5,5
6 presenze, 0 gol. Altro talentino che si è visto pochissimo. Esterno per vocazione, può agire anche da seconda punta o trequartista. Ma non è riuscito a guadagnarsi lo spazio di cui avrebbe bisogno, a 21 anni. E’ in bilico: eppure, sarebbe un peccato rinunciare al suo potenziale.
Antenucci 7
16 presenze, 5 gol. A 38 anni non può più essere l’attaccante che svaria, dribbla e calcia in porta per 90’. Ma la classe resta di altra categoria. Si è reinventato uomo di raccordo per la manovra offensiva, senza rinunciare al vizio più dolce. Ha chiuso l’andata un po' in calando, a digiuno da undici turni. Ma Mirco ha ancora da dire.
Cheddira 8
13 presenze, 10 gol. Numeri monstre per il capocannoniere della B che è persino riuscito a salire a bordo della nazionale marocchina rivelazione assoluta del Mondiale in Qatar. Devastante negli spazi, resistente allo sforzo, il Bari ha spesso improntato le strategie offensive sulle sue fiammate. I fondamentali tecnici tradiscono talvolta qualche lacuna. Ma sul piano fisico, la materia prima è eccelsa. Mezza serie A (Torino, Sampdoria, Atalanta, Fiorentina, l’immancabile Napoli…) è sulle sue tracce, persino qualche big straniera (il Tottenham di Antonio Conte) ne segue l’evoluzione. Per gennaio, almeno, è stato blindato dal presidente Luigi De Laurentiis e dal ds Ciro Polito.
Salcedo 6
13 presenze, 1 gol. Sprazzi da puledro di razza per questo talento noto al calcio italiano da quando era nemmeno 15enne. Un gol da favola con il Sudtirol, ma troppe pause e un girare spesso fuori dall’area che fa sorgere dubbi sul ruolo definitivo. E’ legato alla sola posizione di esterno offensivo oppure può esplodere pure da punta come nei programmi? Dal suo girone di ritorno si attendono risposte.
Scheidler 6
11 presenze, 2 gol. In alcuni frangenti è sembrato inadatto al calcio italiano che richiede ben altra cattiveria e presenza fisica. Nonostante il fisico poderoso, è parso un po' timido e legato nei movimenti. Ma è pur vero che ha realizzato due gol in un minutaggio non così ampio e lasciato intravedere spunti di buona qualità. Ora, però, deve dare segnali univoci.
Ceter 5
5 presenze, 0 gol. Tanti, troppi problemi fisici. La costante della sua carriera. Mignani ha dovuto centellinarlo, mai testarlo con convinzione. E nei cinque spezzoni disputati, si è visto davvero pochissimo. In queste condizioni, può dare poco alla causa. Il “taglio” a gennaio è possibile.
Mignani 7,5
Realista, sereno ed equilibrato. Mica facile dovendo barcamenarsi tra una piazza che vuole sognare con una media di quasi 30mila spettatori a partita ed una società che intende punta ad una programmazione cadenzata e sostenibile sul piano economico. Idee chiare, sviluppo fluido, la capacità di modificare l’assetto durante l’assenza di Cheddira. Da matricola è quarto al giro di boa. Cosa chiedergli di più?