«Bravo Sergio. Continua così. Cresci e lavora con spensieratezza e serenità, come hai fatto sino ad oggi, senza volere bruciare le tappe, perché hai i mezzi per arrivare lontano, ma devi farlo con pazienza. Le eccessive aspettative, infatti, spesso mettono pressione. Lecce, tra l’altro, è l’ambiente ideale perché un giovane maturi. Era così già ai tempi in cui indossavo la casacca giallorossa». A firmare il messaggio è Sebastiano Siviglia, ex difensore del team salentino nel 2003/2004, che ha allenato la squadra Primavera nel 2018/2019 e nel 2019/2020. Il destinatario del messaggio è Sergio Maselli, classe 2001, che Eugenio Corini ha schierato dal primo minuto, tenendolo in campo sino alla fine, nella sfida di Coppa Italia disputata sul terreno del Torino, mercoledì scorso. Contro i granata, in un ruolo-chiave com’è quello del play, l’atleta di Putignano si è ben comportato, meritando i commenti positivi di tutti gli addetti ai lavori.
«Non sono sorpreso che mister Corini lo abbia adocchiato, gettandolo nella mischia per uno scorcio di gara contro FeralpiSalò, in coppa, ed Ascoli, in campionato, per poi utilizzarlo nell’undici di partenza contro il “Toro” - dice Siviglia - Maselli ha attitudini importanti per la sua età. Il primo anno, che l’ho avuto nella Primavera del Lecce, ha dovuto inserirsi nel nuovo ambiente, dopo avere militato nel vivaio del Bari, nel quale si era messo in evidenza. Pian piano di è ritagliato il proprio spazio. La crescita esponenziale l’ha compiuta nel 2019/2020, segnalandosi per la sua capacità di leggere le situazioni sul rettangolo verde, qualche istante prima di compagni ed avversari. Questa è una dote fondamentale per un bravo play e lui ce l’ha. Inoltre, sa dettare le geometrie e sa andare in aggressione sui rivali per perfezionare il recupero palla».
Siviglia racconta un aneddoto su Maselli e sul centrale difensivo Ilario Monterisi, altro ragazzo nato nel 2001, di Trani, del quale Corini ha parlato bene ad inizio annata agonistica, sottolineando di credere in lui: «Sia Sergio che Ilario sono due competitivi. Non ci stanno mai a perdere, nemmeno quando sono impegnati in una partitella. Questo loro spirito combattivo mi è sempre piaciuto e spesso, in allenamento, li facevo giocare su sponde contrapposte in quanto, con la loro mentalità, risultavano di stimolo per gli altri. Del resto, non a caso Monterisi era il capitano della Primavera da me diretta e Maselli era il vice capitano. Sono orgoglioso di loro e di come stanno crescendo, anche perché hanno il piglio giusto».
L’ex difensore giallorosso parla del carattere del centrocampista di Putignano. «È maturo, sa come affrontare certe situazioni - sottolinea Siviglia - Nella passata stagione, Liverani lo ha fatto esordire in Coppa Italia, a match in corso, contro la Spal. Ebbene, Sergio ha fatto la propria parte con naturalezza, senza essere condizionato dall’emozione, che presumibilmente aveva. Penso che il calcio sia il suo mondo, fermo restando che deve continuare il proprio percorso con serietà, umiltà e voglia di arrivare».