LECCE - Arriva la Cremonese (ore 19) ed il Lecce deve voltare pagina dopo la sconfitta subita a Brescia. Corini lo sa e pensa positivo, certo che la strada intrapresa sia quella giusta. «Affronteremo una formazione solida, che a qualità fisiche ed anche tecniche. Ben guidata da Bisoli, un allenatore esperto, che conosce la categoria e che ha vinto dei campionati. Noi vogliamo fare qualcosa di importante, anche alla luce del fatto che, al Rigamonti, se fossimo stati più incisivi nei momenti determinanti, avremmo ottenuto un risultato diverso. Invece, abbiamo perso per 3-0 e questo è stato un segnale che mi ha permesso di lavorare meglio su determinate situazioni».
Le prestazioni sin qui sfoderate dal Lecce confortano in trainer di Bagnolo Mella: «La squadra ha sempre avuto il controllo del gioco ed ha fatto più tiri in porta degli avversari. È stato così anche a Brescia, per la manovra espressa e per le potenziali occasioni create, ma abbiamo sbagliato la penultima scelta, quella che porta all’assist o alla conclusione in porta. Pratichiamo un calcio propositivo, il che significa mettere in conto di subire qualche ripartenza. Il paradosso è che, contro le “Rondinelle”, abbiamo incassato i primi due gol su due rimesse laterali, quando avevamo il controllo della situazione».
Corini ritiene che il suo team sia a buon punto anche per quel che riguarda il pressing effettuato sui portatori di palla rivali: «Abbiamo attitudine a pressare la palla, con una linea molto alta. Non andiamo in sofferenza sugli attacchi organizzati, ma in tutte quelle sovrastrutture che ci sono dentro una partita, come i falli laterali e le palle perse in uscita. Sono aspetti sui quali dobbiamo lavorare, crescendo nella bravura a leggere certe situazioni. A Brescia, inoltre, dal punto di vista del contrasto, dell’energia e della cattiveria abbiamo avuto qualcosa in meno dei nostri rivali. Questa circostanza servirà d’esperienza a qualche ragazzo che sta iniziando il proprio percorso nel calcio italiano».
Nel match con la Cremonese, mancheranno Mancosu e Dubickas: «L’esame strumentale eseguito dal capitano ha dato esiti positivi, mentre l’attaccante lituano ha avuto un problema alla caviglia prima della partita di Ascoli. Entrambi potrebbero esserci per la trasferta di Cosenza».
Tachtsidis è tra i convocati. «Il ragazzo è tornato disponibile e motivato – sottolinea l’allenatore giallorosso - Per noi è una grande risorsa tecnica».
Oggi il Lecce sarà alle prese con “problemi” di abbondanza ed è complicato intuire le scelte di Corini. «È importante che stiamo recuperando tanti giocatori, il che mi permette di avere più opzioni, ma anche di alzare il livello qualitativo dell’allenamento – sostiene Corini - Devo ancora portare 5-6 calciatori ad un livello condizionale più alto dell’attuale, ottimale. Posso decidere su due moduli differenti, con il tridente o, com’è accaduto nel finale a Brescia, con Falco alle spalle di due punte. In questo momento sono i nostri due sistemi di riferimento».
Davanti al portiere Gabriel, Adjapong potrebbe essere schierato a destra, con uno tra Zuta e Calderoni a sinistra. Al centro della retroguardia, scontata la presenza di Lucioni, accanto a lui Dermaku potrebbe prendere in posto di Meccariello, se Corini riterrà che l’italo-albanese ha già un buon affiatamento con i compagni, nonostante sia giunto da poco.
A centrocampo, è probabile che Tachtsidis venga rilanciato dal primo minuto, affidandogli la bacchetta di orchestratore della manovra, nel quale caso Majer tornerebbe a fungere da mezzala, insieme ad Henderson.
Il attacco, l’opzione del tridente prevede Falco a destra, Listkowski a sinistra, con Coda (o Stepinski) punta centrale. L’alternativa è costituita dal tandem offensivo Coda-Stepinski, con alle spalle il fantasista tarantino.